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«Con la giusta mentalità possiamo vincere la Coppa»

(Il Romanista) La Coppa Italia in questo momento può essere un disturbo o vi esalta? Che scelte farà? Cambierà molto la Roma? Non cambierà nessuna cosa per quanto riguarda la mentalità.

Redazione

(Il Romanista) La Coppa Italia in questo momento può essere un disturbo o vi esalta? Che scelte farà? Cambierà molto la Roma? Non cambierà nessuna cosa per quanto riguarda la mentalità.

La Coppa Italia non disturba ma è una competizione stimolante. Dopo l’allenamento di oggi (ieri, ndr), visto che c’è una settimana diversa con tre partite in sei giorni, vedremo come si trovano i giocatori per fare la migliore scelta possibile e andare a vincere questa partita, che per noi è stimolante.

 

Che significato ha il gesto di Pallotta? E lei che ha parlato con lui, essendoci stato a cena insieme, che cosa pensa che può dare alla Roma? Credo che la sua presenza sia stata importante per sentire dalla sua voce che cosa vuole, che cosa pensa e come vede la Roma. Ieri (l’altro ieri, ndr) ha fatto una riunione non solo con i calciatori, con gli allenatori, con lo staff e con i dirigenti, ma con tutti i lavoratori della società, e ha spiegato che cosa vuole fare con la Roma. E’ importante per tutti coloro che lavorano con la Roma sapere qual è la strada su cui dobbiamo camminare e lui ce l’ha illustrata. Alla fine ha fatto un gesto simpatico e divertente e che spiega un po’ come lui è: una persona aperta, allegra e ottimista che ha voglia di fare bene qui a Roma. E’ stato un gesto simpatico.

Le statistiche della partita con il Chievo dicono che il gioco è passato quasi sempre per i piedi di Pjanic. E nelle statistiche stagionali è il giocatore che ha fatto più assist. Si aspettava che un giocatore di 21 anni, arrivato da un altro campionato, si integrasse così velocemente e che fosse già così determinante? Sì, me lo aspettavo perché l’ho visto giocare prima e sapevo della sua grande qualità. E’ normale che ci siano giocatori con più peso specifico, ma io spero che siano tanti, non solo Pjanic. Se vedi un tuo compagno che fa un grande lavoro sei invitato a farlo tu stesso. E penso che lui sia un bell’esempio per quello che cerchiamo. Ma non c’è solo il piano offensivo. Una squadra diventa forte quando domina sul piano difensivo, e ci sono molti giocatori che fanno un lavoro interessante su questo piano. Cosa che non è molto visibile, ma che è importantissima per il rendimento della squadra. Su Pjanic dico sempre che l’età non è importante, ma lo è quello che fai sul campo quando ti alleni. Comunque me lo aspettavo, sì.

Pensi di cambiare il portiere in Coppa Italia? Come sta Bojan? Vedremo domani (oggi, ndr). Quello del portiere è un ruolo diverso. Sono convinto che è molto meglio avere una rosa con 20 calciatori che possano giocare tutti e quello a lungo termine diventa per me un rinforzo. Per la porta è un discorso diverso. Non lo so. Anzi lo so, ma non lo dico. Domani vedremo. Bojan? Sono passati solo due giorni dall’ultima partita, i calciatori sono un po’ stanchi. Devo parlare con tutti e vedere come si allenano oggi (ieri, ndr), ma sicuramente domani (oggi, ndr) la formazione che schiererò sarà quella che io penso sarà la migliore per la partita. Non vado a cambiare niente, la mentalità è la stessa. La squadra deve sapere che ha la possibilità di giocare e di rappresentare la società: ogni volta che si indossa la maglia della Roma si deve essere al 100%.

Dopo la gara con il Chievo non si è espresso sul tema ambizioni. La Roma può essere oggi una squadra da podio? Non lo so. Quattro settimane fa era un altro discorso. Noi allenatori dipendiamo chiarissimamente dai risultati. Quello che vedo ora mi piace, la mia squadra mi è piaciuta pure a Firenze, anche se è stato un casino come tutti ricordiamo. Mi è piaciuto l’atteggiamento. Non mi è piaciuto non guadagnare il punto o i tre punti, ma quello che vedo mi fa essere fiducioso. Mi aspetto che la squadra continui a migliorare e continui a capire che quel modo di giocare ti darà la possibilità prima di battere gli avversari e poi di farlo in un modo più bello per i tifosi e per loro stessi. Poi la classifica la vedremo con tranquillità.

Kjaer e Borini sono pronti per giocare? Simon Kjaer sicuramente, si sta allenando in modo incredibile. Fabio Borini, che come sapete mi piace tantissimo, ha una predisposizione incredibile e vuole giocare. Ma ho un po’ paura per la lesione muscolare, non voglio rischiare. Ma forse può giocare, non lo so. Domani vediamo (oggi, ndr).

La Coppa Italia può essere un trofeo a cui la Roma di oggi può ambire? Perché no? Il calendario non sarà facile, anzi sarà molto difficile, ma la mia mentalità è di non vedere cosa succederà oltre le due settimane. Mi preoccupa questa partita, vedremo, ma si può vincere questa competizione, perché no…

La Roma ha in campo molti romani. Crede sia importante che la squadra mantenga questa identità? E’ sempre importante conoscere ruolo e storia della tua società, di quello che stai rappresentando, ma con questo calcio moderno è difficile, quasi impossibile. Se c’è la possibilità di prendere i calciatori del vivaio, che sanno che vuol dire giocare a Roma, e che hanno qualità, può essere importante. A tutti piace vedere come gioca la squadra: non so se al pubblico importa se uno è romano o no. L’indispensabile è vincere e giocare bene, ad un ottimo livello calcistico.

La partita con la Fiorentina in campionato è stata la chiave di volta: la Roma domani (oggi, ndr) giocherà pensando a quella partita oltre a voler passare il turno per affrontare la Juventus? Sì, può essere una motivazione extra e un riferimento chiaro quello che è successo lì, avendo giocato con un uomo di meno tantissimo tempo e poi con due di meno dopo. La Fiorentina è una squadra che adesso sta ottenendo risultati migliori e può essere pericolosa con Jovetic e Montolivo. Hanno giocatori di qualità e sappiamo che non sarà facile, ma siamo fiduciosi.