(Il Romanista - A.F.Ferrari) - «Obiettivo 3 posto? Tutto è possibile. Il terzo posto dista solo 4 punti però la Roma deve dare continuità ai risultati. In questo campionato tutti aspettano tutti quindi perché non crederci...».
rassegna stampa roma
«C’è fiducia, ma basta passi falsi»
(Il Romanista – A.F.Ferrari) – «Obiettivo 3 posto? Tutto è possibile. Il terzo posto dista solo 4 punti però la Roma deve dare continuità ai risultati. In questo campionato tutti aspettano tutti quindi perché non crederci…».
Così Ruggiero Rizzitelli in merito alle possibilità che la Roma possa raggiungere il terzo posto in classifica e quindi partecipare alla prossima Champions League. «E’ un campionato al ribasso credo che lo spartiacque saranno proprio le prossime due sfide contro Atalanta e Lazio dove la Roma dovrà fare necessariamente risultato».[...]
A Bergamo la Roma avrà Gago e Juan in diffida e molti in città si chiedono se rischiarli in vista del derby: «Io forse non rischierei Juan con l’Atalanta perché in caso di ammonizione scatterebbe la squalifica e Kjaer dovrebbe giocare il derby. Non sarebbe il massimo dato che i problemi del difensore danese sono nati proprio dopo l’errore nel derby d’andata. Però va anche detto che penserei partita dopo partita senza farmi troppi problemi».
Anche Lando Fiorini è intervenuto sulla questione terzo posto: «Obiettivo più che raggiungibile. Le rose delle squadre che sono davanti alla Roma non sono inferiori a quella giallorossa. Quindi i ragazzi di Luis Enrique ci devono credere eccome». Ad inizio stagione Fiorini si era detto perplesso dell’allenatore spagnolo ma ora si è ricreduto: «All’inizio mi ero arrabbiato con Luis Enrique. Specialmente quando sostituì Totti in Europa League contro lo Slovan. Poi mi sono ricreduto anche perché Luis Enrique ha acquisito un po’ di umiltà e ha creato questo mix tra giovani e esperti che è la strada giusta da seguire. Inoltre il tecnico ha capito che la romanità rappresentata da Totti e De Rossi deve essere rispettata». Contro l’Atalanta Fiorini non si farebbe «problemi per i due diffidati: Gago e Juan. Io farei giocare sempre la squadra migliore ovviamente stando attenti a non farsi ammonire».
Ieri Kaspar Capparoni, ospite dell’intitolazione del campo A di Trigoria a Agostino Di Bartolomei, è intervenuto sul tema terzo posto: «Sono dell’idea – dice l’attore romano – che Luis Enrique sia stato più leale di tutti. “Il mio scopo – lui dice, in maniera molto semplice – è di volta in volta la partita che affronterò”. Che significa vado, vinco e poi penserò all’impegno successivo. Se questo ragionamento continua nella stessa identica maniera per tutto l’arco del campionato, si ottiene che alla fine, quando si mettono insieme tutti i punti, non dico che si sarà arrivati terzi, ma magari anche secondi o primi. Dire invece, come fanno tanti all’inizio della stagione, “voglio arrivare secondo, o terzo” è assolutamente fine a se stesso. Nel senso che non vuole dire nulla. E’ solo un cattivo modo di prendere un po’ in giro anche i tifosi, che trovo francamente scorretto.
Bisogna invece cercare di far capire che lo sport è qualcosa di più serio. E come nella vita, oggi si vince e domani si può perdere. E che a seconda dell’impegno che si mette in campo, si può raggiungere o meno un obiettivo. Procedendo, soprattutto, per tappe. Non vedo la necessità di dover dire a tutti i costi dove si vuole arrivare. Anche perché le cose sono due: se non ci arrivi, fai una magra figura; e se ci arrivi, ti dicono che hai solo fatto il tuo. Un atteggiamento, quindi, un po’ puerile. Al contrario - aggiunge Capparoni - esprimersi come ha fatto il tecnico della Roma, vuole solo dire essere più corretti e leali nei confronti di tutti. Poi, ci sta che uno come Sabatini, che è tra quelli più vicini a certe realtà, si sia espresso come ha fatto, sapendo che quella era una maniera per fissare un obiettivo e fare anche un po’ calmare tanta tifoseria[...]»
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