(Il Romanista - V.Meta)- De Rossi e Osvaldo a Milano, Florenzi in Svezia, Calabresi e Capradossi in Ungheria. C’è un po’ di Roma anche nella giovanissima Italia dell’Under 17, i ragazzi del ’96 in partenza oggi per la loro prima avventura ufficiale con la maglia azzurra, quella che da giovedì li vedrà affrontare Albania, Liechtenstein e Ungheria nella prima fase di qualificazione all’Europeo di categoria. Gemelli diversi nati a due settimane e migliaia di chilometri di distanza, stesso ruolo al centro della difesa e due modi differenti di affrontarlo, marcatura Capradossi, anticipo Calabresi. Elio è venuto a Roma che non aveva nemmeno due anni portandosi dietro un po’ di Africa, Arturo invece a Roma ci è sempre vissuto e ha imparato a parlare balbettando "Balbo e Fonseca". L’anno scorso si sono ritrovati a Trigoria e sono finiti entrambi a fare gli Allievi Nazionali sotto età, a separarli è sopraggiunta la Primavera, con Arturo promosso da De Rossi e addirittura titolare in Supercoppa Italiana, mentre Elio è rimasto con Tovalieri e finora in campionato ha già segnato tre gol. A ricomporre la coppia ci ha pensato Daniele Zoratto[...]
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«La nostra Italia formato Roma»
(Il Romanista – V.Meta) – De Rossi e Osvaldo a Milano, Florenzi in Svezia, Calabresi e Capradossi in Ungheria.
Compagni di Roma e anche di nazionale
Elio: Sì per fortuna e speriamo che vada avanti il più poss questa esperienza. Sono molto contento, in nazionale ci sono arrivato l’anno scorso ed è sempre bello venire a giocare qui. Ora anche con un compagno di squadra, meglio ancora.
Arturo: Io invece ci sono arrivato quest’anno e farò di tutto per restarci.
Ma almeno vi state simpatici?
Arturo:No, macché (ride, ndr).
Elio: Ma sì, mi trovo bene con lui anche in campo. Abbiamo legato abbastanza anche se non lo conosco da molto.
Vi sentite in concorrenza in Primavera?
Arturo: No no, a questo non ci siamo ancora arrivati.
Elio:Per niente, la viviamo molto tranquillamente. Finora con la Primavera non mi sono mai allenato, ma prima o poi capiterà. Spero.
Arturo, tu giocavi a centrocampo fino a un paio di anni fa. Addirittura con il numero dieci.
In effetti è strano, all’inizio devo dire che anch’io ero un po’ perlesso per questo cambio di posizione. A me è sempre piaciuto giocare a centrocampo, fare la mezzala, però quando arrivi alla Roma trovi giocatori più bravi di te tecnicamente e le cose cambiano. Tovalieri e Mattioli hanno trovato in me le caratteristiche da difensore centrale, io ho accettato il cambio con umiltà e sono contento che ora mi ritrovo a farlo perché mi diverto. E poi ormai posso fare tutti e due i ruoli. Veramente all’Atletico Roma è capitato che giocassi anche da prima punta. Fino a due anni fa ho fatto tutto, mi manca solo l’esterno.
In Supercoppa Primavera hai marcato Livaja, che adesso è il vice Milito.
Sì, ogni tanto ci ripenso... È stata una bella esperienza anche confrontarmi con giocatori del genere che sono un gradino sopra di me e che spero di raggiungere. Una bella esperienza, però devo continuare così.
Elio, tu invece hai sempre fatto il difensore centrale.
Sì anche da ragazzino, solo quando giocavamo a 5 mi mettevano pure in porta o a fare la punta, ma avevo cinque o sei anni, poi sempre al centro della difesa. Se ero il più alto di tutti? Macché, alla Lodigiani erano tutti più alti di me.
Dove avete cominciato?
Elio:Lazio, poi Spes Artiglio, poi Lodigiani e da due anni Roma, dove ho iniziato con Montella. Allenatore bravissimo, ogni tanto faceva pure le partitelle con noi.
Arturo:scuola calcio al centro federale dell’Acqua Acetosa, dove però non ho finito il ciclo che dura fino a 13 anni perché a 12 sono passato al Futbolclub dove sono rimasto tre anni. Poi c’è stata la fusione con l’Atletico Roma, ho fatto un anno di Giovanissimi Nazionali e a fine anno è arrivata la chiamata della Roma.
C’è un giocatore che è un vostro punto di riferimento?
Arturo:Daniele De Rossi.
Elio:Lo era Juan. Da quando sono arrivato alla Roma non fanno che ripetermi quanto gli somiglio fisicamente, me lo dicono tutti, ormai ci sono abituato. Magari tra un anno la smetteranno.
La vostra caratteristica migliore?
Arturo: Domanda difficile... diciamo la tranquillità e il senso dell’anticipo.
Elio: Anch’io, tranquillità e anticipo (ride, ndr). Anche di testa me la cavo.
Arturo:E poi la tecnica, no?
Elio:Che fai, sfotti?
Materia preferita?
Elio: Biologia.
Arturo:(serissimo) Fisica. Papà chiede quando faccio i compiti di matematica? Quando torno a casa... speriamo il più tardi possibile!
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