Kjaer, Atalanta e ritorno

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Una settimana decisiva. Simon Kjaer è chiamato a dare una risposta importante in questi giorni.

Il perché è noto: domenica la Roma gioca a Bergamo e Juan è diffidato. Quindi, con ogni probabilità, potrebbe toccare al danese partire dal primo minuto per preservare il brasiliano in vista del derby. Una scelta, quella di schierare Kjaer, che Luis Enrique sta pensando di fare da mercoledì e cioè dal giorno del primo allenamento settimanale, quando lo ha provato in coppia con Heinze. Ieri ha fatto lo stesso e il danese ha dimostrato di esserci. Fisicamente - e su questo non c’erano dubbi - e soprattutto mentalmente. La differenza sta tutta qui. Kjaer sta vivendo delle settimane difficili, consapevole dei tanti errori fatti e consapevole che la sua permanenza a Roma, che per riscattarlo dovrebbe spendere oltre sette milioni, è appesa a un filo.

Tutti a Trigoria cercano di stargli vicino: con Rosi esce e parla spesso, col mental coach Llorente idem, Juan e Heinze lo consigliano e cercano di infondergli un po’ di sicurezza, Luis Enrique, che lo considera un difensore di ottimo livello, cerca di tranquillizzarlo con la semplicità e con il lavoro di tutti i giorni. Dalla Danimarca il ct Olsen fa sapere di puntare su di lui e lo convoca per l’amichevole della settimana prossima contro la Russia, una boccata d’ossigeno nella settimana che porterà al derby.

Già, il derby. La partita spartiacque della sua stagione e probabilmente della sua avventura romanista. Non è difficile dire che senza il rigore su Brocchi e l’espulsione contro la Lazio, quest’anno per lui sarebbe stato diverso. La storia è nota ma Kjaer, almeno stando a chi lo conosce bene, avrebbe anche le possibilità, tecniche, fisiche e psicologiche, di cambiarla. A patto di cambiare passo e di non creare più i presupposti (in campo e fuori, vedi Twitter) per tutte le critiche ricevute fino a questo momento. Domenica potrebbe essere il primo passo. [...]