(Il Romanista) «Abbiamo una grande sete di rivincita». Tutta la Roma è già in piena atmosfera derby. Lo è anche Josè Angel, che non sa ancora se giocherà la stracittadina o se dovrà sedersi in panchina, ma è comunque pronto, carico.
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Josè Angel: «Abbiamo sete di rivincita. Lamela è grande»
(Il Romanista) «Abbiamo una grande sete di rivincita». Tutta la Roma è già in piena atmosfera derby. Lo è anche Josè Angel, che non sa ancora se giocherà la stracittadina o se dovrà sedersi in panchina, ma è comunque pronto, carico.
Una sete, quella di cui parla nel corso di una chiacchierata in chat a eurosport.it, «sia per la sconfitta all’ultimo minuto subita all’andata sia per l’ultimo bruciante ko contro l’Atalanta. Entrambe le squadre vengono da un momento particolare ed è difficile trovare una favorita. E’ una gara molto importante ma non decisiva. Mi aspetto una partita equilibrata anche se a mio avviso la chiave per spuntarla è avere il controllo del possesso palla. Se saremo bravi a fare questo avremo buone chance di portare a casa il derby». Joè Angel, che è solito parlare attraverso i social network e che quindi abitualmente si limita a uno o due frasi, stavolta ha modo di parlare di più. Di tutto, degli avversari di domani, dei suoi compagni, di Luis Enrique. E delle differenze tra Spagna e Italia: «Si tratta di due campionati molto differenti. Ci sono grandi giocatori sia qui sia in Spagna, però in Italia tutte le partite sono complicate e la competizione è molto alta. Nella Liga la lotta per il primato è ridotta a Barça a Real, in Italia non è così, ci sono almeno quattro o cinque squadre che possono contendersi il primato». E la questione doping? «Su questo tema gli italiani sono decisamente più sensibili che in Spagna. Ogni weekend in cui c’è una partita c’è un controllo. In Spagna non è così».
Poi di nuovo sul derby e sul giocatore più pericoloso della Lazio, Miroslav Klose: «Il tedesco è una grandissimo giocatore, dobbiamo essere concentrati in difesa e impedirgli di fargli arrivare palloni invitanti in mezzo all’area dove è micidiale. Anche la Roma però ha tanti giocatori che possono risolvere questa sfida mi riferisco a Totti, Osvaldo, Pianjc e Lamela. Erik non lo conoscevo ma ha stupito tutti qua in Italia. E’ rapido, forte, poderoso. Entro un paio d’anni prevedo sarà uno dei giocatori più importanti d’Europa».
(...) «A Roma ogni giorno va meglio rispetto al precedente, anche se i ritmi e lo stile di vita sono differenti. La gente qui è veramente malata per il calcio e ha un amore viscerale per la squadra. Il mister? Luis Enrique è un ottimo tecnico, lo ha dimostrato al Barça B e anche qui a Roma sta facendo buone cose. Ha un idea molto chiara di calcio e la trasmette ai suoi calciatori. Questo è molto importante perché infonde certezze al gruppo».
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