(Il Romanista - P.A. Coletti) «È quello che serviva, il portiere deve essere leader». Serviva eccome alla Roma un portiere come Morgan De Sanctis. Le parole di ieri a Roma Channel del suo preparatore Guido Nanni certificano quello che si è visto in questo suo primo mese e mezzo di Roma.
rassegna stampa roma
Intelligente e mai banale, è già l’idolo dei tifosi
(Il Romanista – P.A. Coletti) «È quello che serviva, il portiere deve essere leader». Serviva eccome alla Roma un portiere come Morgan De Sanctis. Le parole di ieri a Roma Channel del suo preparatore Guido Nanni certificano quello che...
Zero gol subiti in due partite e tante urla a motivare e strigliare i compagni. Il Pirata, questo il soprannome che Morgan si porta dietro da inizio carriera, è l’uomo in più della nuova Roma di Garcia. Un ragazzo di 36 anni con 544 partite in carriera con sei maglie diverse sulle spalle e una voglia matta di continuare a fare bene e dimostrare di essere ancora un numero uno. Vista l’età si allena «come una macchinetta», parole sempre del preparatore Nanni, non si ferma mai, sempre però con un occhio ai muscoli perché arrivato a una certa età sente di doverli preservare (ecco perché di recente ha dato pure l’addio alla Nazionale, con tanto di commiato da parte di Prandelli).
Gli inizi nel Pescara, tre anni passati vicino casa (lui è nato a Guardiagrele in provincia di Chieti), due anni di apprendistato alla Juventus e poi l’Udinese. In Friuli ha passato 8 stagioni, gli anni della consacrazione del Pirata che si è fatto conoscere al grande pubblico raggiungendo anche la coppa Uefa e la Champions League. Nel luglio 2007 ha chiesto d’ufficio la rescissione del contratto alla FIFA e ha scelto la pista estera: prima Siviglia e poi Galatasaray. Con entrambe ha vinto la Supercoppa prima del ritorno in Italia al Napoli.
Quattro anni fantastici quelli passati sotto il Vesuvio dove Morgan si è fatto apprezzare come portiere in campo e come uomo al di fuori. «Se i napoletani pretendessero dalla città quel che pretendono dal Napoli, le cose da queste parti andrebbero meglio», ha detto nel corso dell’ultima annata. In campo ha stupito tutti con i numeri: nei primi tre anni ha saltato una sola gara di campionato e ha battuto nel 2010/11 il record di imbattibilità casalinga (800 minuti) che apparteneva a Castellini (stagione ’81/82 con 762’). Un amore, quello con Napoli, interrotto quest’estate dall’arrivo di Rafa Benitiez al San Paolo e dalla chiamata della Roma.
Lui, il Pirata, per salutare i suoi tifosi ha comprato una pagina del Corriere dello Sport. «Cuore, Onore, Sudore: ciò che mi avete chiesto vi ho dato... e con il vostro Amore mi avete ripagato - si legge sulla pagina acquistata dall’ex numero uno partenopeo -. Grazie a tutti e sempre Forza Napoli!. Morgan De Sanctis». Un uomo vero, onesto, intelligente e mai banale. Doveva salutare e ringraziare e lo ha fatto senza ipocrisia. Ma da quando è arrivato a Trigoria si è preso subito il ruolo di leader in campo e fuori. Alla sua prima conferenza stampa ha conquistato tutti per chiarezza e determinazione e dopo due gare senza subire reti, è diventato già un idolo dei tifosi e un punto di riferimento per i compagni.
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