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Gli altri burini, noi siamo Borini

(Il Romanista – C.Zucchelli) Contava solo vincere. Dopo il ko di Siena la Roma non aveva altra possibilità all’Olimpico contro il Parma.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) Contava solo vincere. Dopo il ko di Siena la Roma non aveva altra possibilità all’Olimpico contro il Parma.

E vittoria è stata, anche se sofferta, grazie a un gran gol di Borini nel primo tempo. E’ a lui, all’attaccante arrivato quasi per caso l’ultimo giorno di mercato, che la Roma deve questi tre benedetti punti, arrivati contro una squadra che con Donadoni in panchina non aveva mai perso, un avversario ostico, tutto difesa e contropiede che non arriva quasi mai dalle parti di Stekelenburg ma che, al tempo stesso, impedisce alla Roma di tirare in porta per gran parte dei 90’. Luis Enrique, in panchina, esulta come rare volte al fischio finale di Peruzzo, l’arbitro di Schio (stessa cittadina di Orsato) che nel primo tempo nega un paio di rigori alla Roma che avrebbero dato ben altro corso alla partita.

Così non è stato e la Roma, come detto, porta a casa tre punti sofferti ma importantissimi, che le consentono di affacciarsi nella zona Europa. Domenica si va a Bergamo contro l’Atalanta e mancherà Francesco Totti, ammonito nel giorno in cui la società lo celebra per le 700 partite da professionista con una targa (...). I giallorossi sono in formazione classica, solo Lamela è in panchina per far posto a Borini e al rientrante Osvaldo accanto proprio a Totti. Dieci minuti e la Roma reclama un rigore con Totti che solo davanti a Mirante viene toccato sul piede sinistro da Zaccardo: il Capitano protesta ma Peruzzo è irremovibile e assegna solo l’angolo. Quattro minuti e altro penalty negato: Ferrario tocca col braccio in area ma per l’arbitro è tutto regolare. I giocatori protestano, l’Olimpico idem e grida “Buffone, buffone” ma Peruzzo non sente ragioni e fa cenno di proseguire. La partita non decolla, è brutta e nervosa, e ne fanno le spese gli ammoniti Ferrario e, soprattutto, Totti: diffidato, salterà Atalanta- Roma ma ci sarà al derby. Un minuto e la Roma passa in vantaggio: passaggio filtrante di Gago per Borini che, defilato sulla destra, prende la mira e batte Mirante sotto la Nord. Quindicesima partita e sesto gol in campionato per lui, settimo considerando anche la Coppa Italia. Il possesso palla della Roma è come al solito imbarazzante, ma occasioni vere e proprie non ce ne sono, Pjanic ci prova dalla distanza ma Mirante blocca in due tempi. Non succede più nulla fino allo scadere del primo tempo quando Donadoni è costretto a far uscire Palladino per mettere al suo posto Okaka, accolto dagli applausi dell’Olimpico. Neanche il tempo di toccare un pallone che Peruzzo manda tutti al riposo.

La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo: la Roma attacca, stavolta sotto la Curva Sud, e mantiene il possesso palla senza però riuscire a impensierire Mirante a parte un tiro di Osvaldo da posizione defilata che il portiere del Parma blocca senza problemi. Un minuto dopo Borini mette in mezzo un pallone splendido ma nessun romanista ci arriva e sul rovesciamento di fronte Juan sbaglia il fuorigioco, Okaka ne approfitta e lascia partite un destro che però Stekelenburg ribatte. Al quarto d’ora è Totti che si divora un gol, invece di tirare al volo, dalla sinistra, il Capitano stoppa il pallone poi tenta un tiro che sembra un pallonetto ma non inquadra lo specchio. La Roma prova in tutti i modi a chiudere la partita ma non ci riesce anche per la pessima direzione di Peruzzo, che, a turno, fa imbestialire tutti quanti i giocatori per i falli non fischiati. Donadoni cambia ancora: fuori Morrone e dentro Valdes, Luis Enrique risponde togliendo Osvaldo per Lamela. La sostanza però non cambia anche perché Rosi al 35’ invece di passare in mezzo tira sul secondo palo mandando a lato. Luis Enrique cambia ancora: fuori Pjanic e dentro il neo acquisto Marquinho. A due minuti dal termine il tecnico si gioca l’ultima carta, fuori l’esausto Borini – il migliore – e dentro Bojan ma la Roma soffre fino all’ultimo, con Marquinho che nel recupera sciupa la grande occasione tirando in contropiede addosso a Mirante. Si soffre, anche se il Parma non ha mai tirato in porta, perché l’Olimpico teme la beffa finale che, per fortuna, non arriva. (...)