(Il Romanista - C.Zucchelli) Se oggi giocherà dall’inizio è tutto da dimostrare perché Luis Enrique, come confermato da lui stesso in sala stampa, farà le sue decisioni "solo in funzione della partita e non pensando al derby".
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Forza Kjaer, sono tutti con te
(Il Romanista – C.Zucchelli) Se oggi giocherà dall’inizio è tutto da dimostrare perché Luis Enrique, come confermato da lui stesso in sala stampa, farà le sue decisioni “solo in funzione della partita e non pensando al derby”.
Però, ed è un però che vale tantissimo considerando le ultime settimane vissute dal soggetto in questione, lui si sente pronto. Lui è Simon Kjaer, anni 23 da compiere e un futuro che tutti, addetti ai lavori e non, pronosticavano radioso.
Centrale forte fisicamente e dalla grande personalità, su Kjaer si è sempre detto tutto il bene possibile. E ancora se ne dice, anche se a Trigoria si rendono conto che il danese, con i suoi errori e le sue fragilità, in questa stagione ha creato tutti i presupposti per la bocciatura. C’è però qualcuno che ancora crede - e tanto - in lui.
Quel qualcuno è Luis Enrique, che in questa settimana ha fatto con Simon più lo psicologo che l’allenatore. Ci ha parlato, lo ha tranquillizzato, gli ha ribadito che lo considera un giocatore "fortissimo" (...).
Gli ha ribadito la sua fiducia. E lo ha fatto soprattutto in privato, lontano da occhi e orecchie indiscrete. Solo loro due, a Trigoria. Per parlare e parlarsi. Ha anche alzato un po’ la voce lo spagnolo, per dare una scossa al ragazzo. Il quale è stato felice del colloquio, così come è stato felice di tutte le manifestazioni d’affetto e di stima dei compagni. E ce ne sono state. Burdisso: ci ha parlato dopo una seduta di fisioterapia per chiedergli come stava e dargli un po’ di coraggio. Juan e Heinze: i compagni di reparto, lo hanno spronato e ci hanno scherzato. Rosi: l’amico forse più stretto che ha trovato a Trigoria, uno di quelli che sa quanto Roma possa essere una piazza che ti mette addosso una pressione enorme. E poi De Rossi. E ancora il mental coach Llorente. E Walter Sabatini. Tutti gli sono e gli stanno accanto, consigliandogli per esempio, ma questa è storia nota, di moderarsi nell’uso di Twitter.
(...) Simon ha capito, ha risposto che a volte è lui a scrivere mentre altre è una persona a lui vicino e ai social network affida ormai soltanto messaggi di speranza. Come quello di ieri: «E’ sabato mattina, ci alleneremo a Trigoria e poi voleremo al Nord per la partita. Ci serve una vittoria». Serve eccome, ma a Kjaer serve - servirebbe - anche una grande prestazione per ritrovare quella fiducia che dal derby di andata pare aver smarrito. Luis Enrique ci crede, indipendentemente dal fatto se oggi lo farà giocare dall’inizio o meno. I compagni pure. I tifosi idem visto che, quando lo incontrano per strada, lo incitano. E lui si emoziona. E dice che vuole ripagarli sul campo. Il momento è arrivato.
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