(Il Romanista - D.Galli) Un pugno a Mauri, (ingiustificabile) figlio della stizza per una trattenuta prolungata in area, l’espulsione, la Roma che vacilla, non reagisce al 2-1 e nella ripresa crolla con la complicità di Piris.
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Follia De Rossi, pugno a Mauri
(Il Romanista – D.Galli) Un pugno a Mauri, (ingiustificabile) figlio della stizza per una trattenuta prolungata in area, l’espulsione, la Roma che vacilla, non reagisce al 2-1 e nella ripresa crolla con la complicità di Piris.
Poi le scuse negli spogliatoi sotto lo sguardo di Lotito. Stavolta De Rossi l’ha combinata grossa, per i romanisti molto più grossa della gomitata a McBride nel 2006. La follia al derby rischia di costargli qualche giornata di squalifica, oltre all’esclusione dal giro azzurro: Daniele non è stato convocato per l’amichevole di mercoledì con la Francia. E poi De Rossi deve mettere in conto la reazione del popolo giallorosso, che sui social network lo ha insultato anche in maniera pesante e forse eccessiva, considerando quello che Daniele ha dato per questa maglia, per la quale ha rinunciato lo scorso inverno a offerte dall’estero nettamente superiori a quella della Roma. «È un ragazzo di responsabilità, non gli mancherà l’occasione per scusarsi con i tifosi giallorossi », assicura Baldini. I fatti. La difesa si è appena fatta prendere d’infilata da Klose. Incassato il raddoppio laziale, la squadra tenta di scuotersi.
Su una palla a spiovere in area, De Rossi perde inspiegabilmente la testa. Mauri lo strattona, Daniele tenta di liberarsi e parte il "montante" che stende il centrocampista della Lazio. Rocchi ferma l’azione, estrae il rosso e la Roma deve giocare in dieci contro undici per 45 minuti. A fine partita, Daniele si scusa con Mauri. «Ero presente - racconta Lotito - e ho apprezzato il gesto e gli ho fatto i complimenti. Ha avuto un momento di tensione, quel gesto non è da sportivo ma ha chiesto scusa a Mauri, è una bella cosa ». Scuse accettate dal laziale («il fatto di avermele fatte gli fa onore»). Senza minimizzare l’accaduto, la dirigenza ha provato a dare una spiegazione al gesto. «Il punto di vista della società è chiaro - dice Baldini - loro sanno che quando hanno questi atteggiamenti sono passibili di un’ammenda, che dipende dal numero di giornate di squalifica ». Il dg si spiega la reazione con l’andamento della gara: «De Rossi era molto carico, voleva dare tutto per vincere. Ci teneva tanto. Forse il fatto di vederci in vantaggio e la partita cambiata improvvisamente dopo la pioggia, per due episodi occasionali, lo hanno portato a fare quel qualcosa in più. Voleva segnare su calcio d’angolo. Si è sentito strattonato e ha reagito».
Ma De Rossi, dice Baldini, non è un problema per la Roma: «Per noi è fondamentale, ha giocato con grande intensità, ci teneva particolarmente a questa partita e voleva dare il massimo». Il dg è costretto a tornare sulle dichiarazioni sulla cessione: «Ho solamente affermato che nel mio ruolo devo ascoltare le offerte che ricevo. Questo non significa che abbiamo bisogno o intenzione di cederlo. Io nella mia posizione devo valutare tutto. La nostra decisione è stata presa questa estate. Siamo assolutamente orgogliosi di un giocatore come lui».
Questo non toglie che Baldini si sia pentito di quelle frasi: «Col senno di poi, ammetto che diventano cose da non dire. La gente preferisce sentirsi dire le cose come non sono. Ma in realtà l’estate scorsa è successa esattamente la stessa cosa. Era stato pattuito che in caso di offerte le avremmo ascoltate. Dopo avremmo potuto dire tranquillamente di no e potremo ancora dire di no. Io ho detto che non abbiamo necessità di venderlo, né tantomeno vorremmo farlo».
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