(Il Romanista - A.F.Ferrari) «Non è Luis Enrique il problema». Daniele De Rossi ne è convinto. La responsabilità di questi risultati non è dell’allenatore spagnolo.
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De Rossi: “Non è Luis il problema”
(Il Romanista – A.F.Ferrari) «Non è Luis Enrique il problema». Daniele De Rossi ne è convinto. La responsabilità di questi risultati non è dell’allenatore spagnolo.
E precisa: «Penso che sia uno dei più bravi. Mi hanno allenato Capello, Lippi e Spalletti, non pizza e fichi - ha proseguito il centrocampista -. Se non è il più bravo è il più sfortunato. Basta pensare a una partita come oggi, non spettacolare ma se pareggi hai un punto in più... Sono piccole cose che possono farci migliorare da questo punto di vista».De Rossi poi conferma nuovamente la sua stima nei confronti del tecnico giallorosso anche se non parla a nome della squadra: «Credo che c’è grande fiducia e rispetto nell’allenatore. Non parlo a nome degli altri, sembra stucchevole che io stia a difendere il tecnico. Se mi mandano un allenatore che mi fa vincere lo scudetto farei di tutto per mandare via Luis Enrique, ma non credo sia questo il problema». Il centrocampista giallorosso poi rivela: «La squadra è giù, non dico distrutta ma oggi era veramente dispiaciuta». Ma non cerca scusanti: «Dopo aver preparato la partita a palla è arrivato il gol dopo un minuto e ti tocca rincorrere. Ci sono mille scusanti ma non è quello il problema, abbiamo perso col caldo e col freddo, abbiamo perso in molte situazioni ambientali e tattiche».
In molti imputano alla Roma una mancata crescita rispetto all’inizio del campionato ma De Rossi non la vede così: «C’è stato qualche piccolo correttivo, anche a inizio campionato non ricordo un gran gioco espresso. Sotto Natale avevamo fatto passi in avanti, abbiamo dovuto portare dei correttivi. Giocare bene ti portava a rischiare i contropiedi, sapete come abbiamo perso a Genova, il derby, abbiamo perso tante partite dove squadre di minor qualità della nostra possono portare un punto a casa». Il centrocampista non crede di aver avuto un calo di prestazioni rispetto al girone d’andata, anzi: «Faccio parte di una squadra, i giudizi vengono molto alterati dal risultato. Mesi fa sembrava che a Roma non si potesse giocare se non c’ero io. Non era vero prima e non è vero adesso. I risultati sono quelli che sono, vedremo di fare meglio».
Per tutta la stagione il pubblico è stato vicino alla squadra anche se ieri sono arrivate le prime contestazioni:«L’ho detto, anche oggi la curva ha cantato per 90 minuti, a volte cose belle, altre volte cose meno belle». De Rossi non vuole sentire paragoni con il Barcellona che l’altra sera, dopo l’eliminazione dalla Champions contro il Chelsea, ha lasciato il campo tra gli applausi: «Il paragone con il Barcellona è assurdo, noi sappiamo che in Italia c’è molta passione e i tifosi si possono stufare. Ne ho vissute di peggio, mi sono salvato alla penultima giornata un anno. Siamo abituati a passare questi momenti e a superarli insieme».
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