(Il Romanista - D.Giannini) -«La corretta funzione di un amico è di stare dalla tua parte quando sei in errore. Quasi tutti stanno dalla tua parte quando sei nel giusto» diceva Mark Twain.
rassegna stampa roma
De Rossi-Aquilani nemici mai
(Il Romanista – D.Giannini) – «La corretta funzione di un amico è di stare dalla tua parte quando sei in errore. Quasi tutti stanno dalla tua parte quando sei nel giusto» diceva Mark Twain.
Ora, non è che vestire la maglia del Milan sia un errore in assoluto, ma se sei nato e cresciuto con quella della Roma, un po’ lo è. Oggi pomeriggio Daniele De Rossi non potrà essere fisicamente dalla parte di Alberto Aquilani per ovvi motivi calcistici, ma lo sarà prima e anche dopo la partita. Perché Daniele e Alberto amici lo sono davvero. Un’amicizia che ha origini lontane e che, come tutte le cose più belle, non è stata immediata, ma è stata bensì una conquista. Qualcosa di profondo che non può essere incrinato dai quasi 600 chilometri di distanza tra Roma e Milano, o da quelli con Torino e nemmeno se di mezzo c’è il mare da attraversare per arrivare a Liverpool.
Iniziò così il loro cammino romanista. Insieme. E insieme rischiarono di terminarlo quando la Juve di Moggi per cedere Edgar Davids che Capello voleva a tutti i costi chiese in cambio proprio quei due ragazzini (più D’Agostino) di cui parlavano già tutti. La Roma disse di no, e mai scelta fu più azzeccata. Era l’estate del 2002 e pochi mesi dopo Daniele avrebbe fatto il suo esordio in Serie A. Ma è il 10 maggio successivo che le strade di De Rossi e Aquilani si toccano di nuovo. Contro il Torino Daniele fa il suo debutto da titolare e segna il suo primo gol. Proprio in quella partita Alberto veste per la prima volta la maglia dei grandi, entrando al minuto 47 del secondo tempo al posto di Emerson. Due predestinati, insomma. Due ragazzi che, poi, in giallorosso sono diventati uomini e grandi amici. Anche se all’inizio non era proprio così. Nelle giovanili, quando dovevano ancora conoscersi bene, non erano propriamente “pappa e ciccia”. (...)
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