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Borini, la Roma come scelta

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Da casa sua fino a Parma ci vuole più o meno un’ora e mezza, un tragitto che però Fabio Borini ha fatto poche volte.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Da casa sua fino a Parma ci vuole più o meno un’ora e mezza, un tragitto che però Fabio Borini ha fatto poche volte.

Da piccolo infatti il suo tragitto era più breve, visto che era Bologna il posto dove si allenava con le giovanili. La storia poi è nota: il trasferimento al Chelsea a 16 anni, meno di sei mesi allo Swansea e il ritorno in estate in Italia. Al Parma. Pietro Leonardi fiuta l’occasione, non si lascia scappare l’opportunità di tesserarlo a parametro zero, ma presenze con gli emiliani Borini non ne fa, a parte un’apparizione in panchina.[...]

C’è però qualcosa che ancora non si sa ed è la frase che Borini dice al suo procuratore, De Marchi, quando gli viene prospettata la possibilità di andare a Trigoria in prestito: «Preferisco andare in una squadra dove c’è più concorrenza ma che gioca un calcio d’attacco che restare in un’altra dove magari ci sono meno campioni ma l’allenatore fa un calcio diverso. Vado lì e me la gioco». L’allenatore in questione era Franco Colomba, non proprio uno dei maestri del calcio spregiudicato. La decisione di Borini di rimettersi in gioco a Roma, fatta più o meno in tre o quattro minuti mentre era in treno per raggiungere l’Under 21, non ha sorpreso in alcun modo chi gli è accanto e che conosce la determinazione e la cocciutaggine di questo ventunenne che Carlo Ancelotti ha definito "il rompiscatole".

Uno che ama giocare, che affronta le cose di petto, che non si tira mai indietro, che chiede continuamente consigli e spiegazioni: lo faceva a Londra con lo stesso Ancelotti e Drogba, lo fa anche adesso a Trigoria con Luis Enrique e Totti. Il Parma ad agosto lo aveva valutato 8.25 milioni, la Roma ne aveva fissato il riscatto a 7 e mezzo e a gennaio, convinta dalle ottime prestazioni del giocatore, se n’è assicurata la prima metà. Oggi ritroverà Stefano Okaka, dall’altra parte, e per certi versi la loro storia si somiglia, se non altro per quell’attitudine a bruciare le tappe che ne ha accompagnato gli anni dell’adolescenza. Quando Borini, nel marzo del 2007, venne a giocare con la Primavera del Bologna contro la Roma allenata da De Rossi in campo c’era proprio Okaka e tutti e due sembravano destinati a una grande carriera. Finora la fortuna, la costanza e anche i maggiori mezzi tecnici hanno premiato Borini, quello del coltello tra i denti[...]