(Il Romanista - B.DeVecchi - G.Dell'Artri) «Questo è un campionato che ti aspetta fino alla fine». E’ quello che si sente dire un po’ da tutti. Vero, ma non solo.
rassegna stampa roma
Beati i terzi perché saranno i primi
(Il Romanista – B.DeVecchi – G.Dell’Artri) «Questo è un campionato che ti aspetta fino alla fine». E’ quello che si sente dire un po’ da tutti. Vero, ma non solo.
Perché c’è di più. Questo è un campionato in cui ti basta non andare in crisi per fare il vuoto dietro di te. Vale per la corsa scudetto, per quella per non retrocedere, e vale anche per rincorrere il terzo posto buono per la Champions. La Roma lo sa bene, visto che pure nel primo anno del nuovo corso, pur con un nuovo modo di intendere il calcio e con tanti passi falsi è riuscita comunque ad essere ancora lì a due terzi del cammino.
Anzi, guardando alle dirette contendenti per l’obiettivo dell’Europa che conta, i giallorossi sono probabilmente quelli che per una serie di motivi hanno i maggiori motivi per sperare di centrarlo. Se si tolgono le prime due della classifica e anche il Palermo che, sarà pure in un ottimo momento, ma non sembra attrezzato per arrivare lassù in alto, restano 5 squadre in lotta per quell’unico posto. La Roma, appunto, e poi in ordine di classifica, Udinese, Lazio, Napoli e Inter.
Con le ultime quattro che per un motivo o per l’altro hanno ben pochi motivi per sorridere. Compresa l’Udinese di Guidolin. La squadra delle meraviglie, che è già andata oltre i propri limiti, e che ora deve affrontare il momento più delicato senza i suoi pezzi pregiati. Per la Lazio piena di infortunati parlano l’1-3 di Coppa e l’1-5 di campionato.
Il Napoli deve fare i conti con la Champions e con un calendario non proprio agevole. E infine l’Inter. Una squadra potenzialmente fortissima ma attualmente allo sbando con l’impressione, che si sta facendo sempre più forte, che stavolta neppure “l’aggiustatore” Ranieri sia in grado di posticipare il tramonto di un ciclo. E allora la Roma ha ragione di credere fortemente nel terzo posto. Guardando sì partita per partita, ma con l’obiettivo di arrivare alla trentesima giornata, prima cioè del rettilineo finale con la marcia giusta ingranata (...)
La Roma sta persino anticipando sui tempi del famoso progetto (senza virgolette visto che lo è a pieno diritto): già quest’anno, alla prima stagione di una nuova proprietà, di un nuovo staff tecnico e atletico, con undici giocatori - quasi titolari - nuovi la Roma ha la concreta possibilità di arrivare dove conta: un podio in Italia che sia un gradino per cominciare una scalata europea più grande. Lo hanno detto De Rossi e Sabatini. E pure qualcun altro... Beati i terzi perché saranno i primi.
L'UDINESE Senza Isla e Di Natale 4 fuori nelle prossime 6 Avversarie non impossibili ma da affrontare lontano dal Friuli e senza i suoi pezzi pregiati. E’ questo ciò che aspetta l’Udinese da qui alla 30esima giornata di campionato, prima cioè del rush finale. Sei partite non impossibili per i friulani che però sembrano aver ormai dato il massimo e anche di più e che si immagina possano avere un calo da qui al termine della stagione. Soprattutto perché dovranno fare a meno definitivamente di Isla (per rivederlo in campo dopo l’infortunio al ginocchio bisognerà aspettare il prossimo campionato, sempre se lo disputerà in bianconero) e anche di Di Natale (meno grave il suo problema al piede). E già nella partita dell’ultimo turno contro il Cagliari si è visto che è un’altra Udinese. Sei partite, si diceva. Anzi, sette. Perché domani la formazione di Guidolin si giocherà con il Paok (in trasferta) la possibilità di accedere agli ottavi di finale di Europa League. Domenica in campionato, invece, se la vedranno sul campo del Bologna. La prima di 4 partite lontano dal Friuli nelle prossime 6. Perché poi avranno l’Atalanta in casa, il Novara fuori, il Napoli in casa, per poi andare in sequenza a Palermo e Siena. Calendario non impossibile, ma complesso. (...)
LA LAZIO Prima del derby c’è l’insidia dell’ex Rossi Con la sconfitta casalinga dell’andata la Lazio è praticamente fuori dalla Europa League. Eppure i biancocelesti dovranno comunque giocarla la partita di ritorno contro l’Atletico Madrid di Falcao. Che non conterà quasi nulla, ma è comunque un trasferta che arriva a tre giorni dal successivo turno di campionato. A Madrid c’è una sfida da onorare per non fare una figuraccia europea subito dopo quella del Barbera di Palermo. Insomma, la partita sarà comunque impegnativa, il viaggio, il Vicente Calderon, il ritorno. Il tutto mentre la Fiorentina dell’ex Delio Rossi sarà già con la testa al match dell’Olimpico. Molto insidioso per Reja che, oltre a fare i conti con la lunga lista di infortunati, dovrà rinunciare contro i viola anche a Dias e Matuzalem fermati per un turno dal giudice sportivo. Atletico Madrid, Fiorentina e poi i derby. A quel punto si capirà in che condizioni (fisiche e morali) e in quale posizione di classifica sarà la Lazio. Che, fino alla trentesima giornata, se le dovrà poi vedere con il Bologna in casa, al Massimino con il Catania di Montella, all’Olimpico con il Cagliari e infine al Tardini con il Parma.
IL NAPOLI Dall’Inter alla Juve passando per Chelsea Dall’Inter alla Juventus con in mezzo il ritorno degli ottavi di Champions League contro il Chelsea. C’è tutto questo nel destino del Napoli nei prossimi 40 giorni. Una corsa iniziata ieri sera con la sfida del San Paolo contro il “blues” e che domenica sera avrà subito una nuova accelerazione. Perché al San Paolo arriva l’Inter di Ranieri. A pezzi, ma pur sempre l’Inter. Insomma, una partita che gli uomini di Mazzarri non possono certo considerare agevole. Ma soprattutto c’è curiosità per scoprire come gli azzurri sapranno gestire mentalmente il doppio impegno. Non tanto adesso, quanto in vista del ritorno. Il calendario per loro dice infatti che, dopo l’Inter, ci sarà la trasferta di Parma e la sfida interna contro il Cagliari. Agevole sulla carta, molto meno se si considera che arriverà alla vigilia della partenza verso Stamford Bridge. E l’insidia sarà anche maggiore al rientro in Italia, visto che dall’Inghilterra il Napoli andrà in Friuli per affrontare l’Udinese in una sfida Champions tutta da decifrare. E poi? Giusto il tempo di rifiatare (neanche tanto perché al San Paolo c’è il Catania di Montella) che dovranno volare a Torino per sfidare la Juve per provare a non perdere l’Europa che conta.
L'INTER Non solo pazza, ormai è andata fuori di testa Più che ”pazza”, l’Inter di questi tempi sembra completamente fuori di testa. Una squadra senza né capo né coda, che dopo la batosta dell’Olimpico (i 4 gol presi dalla Roma non erano stati neppure tanti vista la mole di gioco e il predominio territoriale palesato dalla formazione di Luis Enrique) è riuscita nel difficile compito di fare anche peggio. Perdendo due volte di seguito in casa in maniera inconcepibile. Prima regalando tre punti al Novara, allora fanalino di coda della Serie A, e poi prendendo tre gol dal Bologna di Di Vaio. Insomma, una squadra sull’orlo di una crisi di nervi o addirittura oltre. Ora, in ottica corsa Champions, tutto sta capire quale Inter si vedrà da qui al momento dello sprint finale. Quella che Ranieri era riuscito a rivitalizzare con una serie di risultati positivi da record? Oppure quella che in questo momento pare capace di perdere contro chiunque? L’aria che tira dalle parti di Appiano Gentile non è proprio delle migliori e la sensazione è che stavolta il ciclo sia veramente finito. Napoli, Catania, Chievo, Atalanta, Juventus e Genoa. I nerazzurri hanno queste partite per provare a dimostrare il contrario.
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