(Il Romanista - D.Galli)- La notizia è che Baldini lo ha detto pubblicamente ed è una notizia perché si sommano l’esclusione con l’Atalanta, il disagio con Zeman e le onnipresenti pressioni dell’ambiente. Quindi, quando ieri Baldini ha detto la cosa più ovvia del mondo, e cioè che è normale che un manager valuti ogni offerta, per De Rossi come pure per tutti gli altri calciatori della Roma, si è scatenato il finimondo. Fondamentalmente, è però una non-notizia. Perché De Rossi è sempre stato cedibile, perché le offerte per un fuoriclasse come lui sono sempre arrivate e perché la Roma le ha puntualmente respinte.
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Baldini, De Rossi e l’incedibilità
(Il Romanista – D.Galli) – La notizia è che Baldini lo ha detto pubblicamente ed è una notizia perché si sommano l’esclusione con l’Atalanta, il disagio con Zeman e le onnipresenti pressioni dell’ambiente.
È una non-notizia che un direttore generale dia una precisa risposta a una precisa domanda. Questa. De Rossi incedibile? «In estate - spiega a Sky Tg 24- è stata ascoltata un’offerta fatta dal Manchester City, e se l’abbiamo ascoltata vuol dire che l’abbiamo presa in considerazione. Molti si dimenticano che i manager hanno il compito di gestire un club e hanno il compito di valutare tutte le opportunità, ma se non l’ascolti neanche come fai a valutarle? In quel caso l’abbiamo fatto poi è stato deciso di soprassedere e se dovesse arrivare un’altra offerta la riascolteremo, ma potremo tranquillamente decidere di soprassedere un’altra volta». Cosa avrebbe dovuto rispondere, Baldini? Se avesse detto «De Rossi è incedibile», e poi la società avesse deciso di venderlo a gennaio o la prossima estate in presenza di un’offerta da nababbi, sarebbe passato per bugiardo, per sprovveduto o per entrambi. È stato sincero.
Anche perché una questione-De Rossi esiste: Daniele non sta vivendo il suo momento migliore, conseguenza anche di un feeling che per ora non si è creato con l’allenatore. È giusto prevedere ogni scenario, e questo ha fatto ieri Baldini. Il dg ha poi ragionato sul derby. «Non è una partita come le altre. La partita non è percepita come tutte le altre, c’è la supremazia cittadina e quindi riveste per molta gente un’importanza fuori dall’ordinario. Quando Zeman dice che è una gara come le altre, si riferisce ai 90 minuti in campo, con due squadre che si affrontano ed ha ragione, perché non deve essere la partita della vita o considerata come fosse una guerra. Oltretutto se ci facciamo forti di voler proporre un gioco, non dovremmo speculare su quella che è una partita più importante delle altre, quindi da questo punto di vista ha completamente ragione Zeman». Il calcio non deve essere una guerra. Per Baldini, questi sono valori guida. Gli stessi che aveva Dibbae che il figlio Luca ha riportato nel "Manuale del Calcio di Agostino Di Bartolomei". «Un manuale perfetto - dice Baldini - che con molta semplicità viene presentato in modo che tutti possano riconoscere quella che è la sportività, il rispetto e la dignità».[...]
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