rassegna stampa roma

AS Roma, Longarini ci riprova

(Il Romanista – D.Galli) – Solo un contatto. Uno dei tanti che Unicredit ha avuto per la cessione della propria quota in seno all’As Roma.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Solo un contatto. Uno dei tanti che Unicredit ha avuto per la cessione della propria quota in seno all’As Roma.

È così che ieri a Piazza Cordusio definivano l’indiscrezione di stampa, del Sole 24 Ore per la precisione, secondo cui il proprietario della Ternana Edoardo Longarini sarebbe interessato a diventare azionista dell’As Roma. Era già stato accostato alla società durante il procedimento di vendita. A detta del quotidiano, l’imprenditore avrebbe intenzione di entrare adesso dalla porta secondaria. Quella di Unicredit, che attualmente possiede il 40% di Neep Roma, la holding che controlla il club giallorosso e che per il restante 60% è in mano alla cordata americana presieduta da Thomas Richard DiBenedetto.

Secondo Il Sole 24 Ore, «Longarini starebbe trattando con Unicredit per diventare azionista in vista del prossimo aumento di capitale da 80 milioni. L’ingresso di Longarini sarebbe tuttavia subordinato al via libera dell’azionista di riferimento. Cioè l’americano Thomas DiBenedetto». L’indiscrezione ha colto di sorpresa la sponda americana della Roma. Non perché ci sia un investitore interessato a subentrare in tutto o in parte alla quota della banca, quanto perché il nome dell’investitore è quello di Edoardo Longarini. Uno che un paio d’anni fa non riusciva a dare via le quote della Ternana perché la Procura di Roma gliele aveva pignorate dopo il fallimento di una sua azienda, la Edizioni Locali Spa. Ma l’indiscrezione ha colto di sorpresa anche Unicredit.

Quello con Longarini è stato un contatto. Ce ne sono stati diversi negli ultimi mesi e altri ce ne saranno nei prossimi. Teoricamente, se la banca avesse voluto, entro il 31 marzo 2012, e cioè entro dopodomani, Piazza Cordusio avrebbe potuto cedere il 75% della propria quota a uno o più investitori italiani. Lo prevede (anche) il documento sull’Opa obbligatoria lanciata a ottobre scorso. La condizione è che questo investitore «abbia ottenuto il gradimento da parte della DiBenedetto LLC». Non è un veto, ma una cosa simile sì. I criteri di valutazione da parte degli americani sono la reputazione dell’investitore, la sua stabilità finanziaria. E la sua strategicità. In sostanza, quanto prezioso possa essere per l’As Roma l’ingresso di quello specifico nuovo partner.[...]