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Altafini: «Spero che mi prenda Può superare anche Gunnar»

(Il Romanista-A.Ferrari) «Io dico che può superare anche Nordahl (nella classifica gol in serie A, ndr) perché è forte, e se lo merita». Così Josè Altafini, ex bandiera del Milan e campione del mondo con il Brasile nel 1958,

Redazione

(Il Romanista-A.Ferrari) «Io dico che può superare anche Nordahl (nella classifica gol in serie A, ndr) perché è forte, e se lo merita». Così Josè Altafini, ex bandiera del Milan e campione del mondo con il Brasile nel 1958,

ha parlato a Forzaroma.info di Francesco Totti, che con la doppietta al Cesena è arrivato a 211 gol in Serie A con la sola maglia della Roma.

 

Altafini, (...), è già nel mirino del Capitano che dopo la vittoria contro il Cesena ha scherzosamente "aperto la caccia" all’ex attaccante italo-brasiliano: «Questo traguardo mi inorgoglisce, il prossimo è Altafini...». (...) Altafini giocò sette stagioni in maglia rossonera, vincendo due scudetti (1958/59 e 1961/62) ed una Coppa dei Campioni (1962/63) realizzando, in quella edizione del torneo, ben 14 reti, record della competizione. Successivamente giocò per sette anni a Napoli. Alla fine del 1972 approdò alla Juventus, dove nonostante l’età non più verdissima vinse da protagonista due scudetti nelle stagioni 1972/73 e 1974/75, risultando spesso decisivo pur partendo dalla panchina. Juventus che la Roma affronterà domani sera in Coppa Italia.

Insomma, superare José Altafini per Totti sarà un altro grandissimo traguardo che renderà ancora più strepitosa la carriera del capitano giallorosso. «Io potevo fare molto di più – ha aggiunto Altafini – perché un anno sono tornato a giocare in Brasile e poi ho tirato pochissimi rigori. Se Totti riuscirà a farlo in questo campionato? Non lo so, ma mi auguro per lui di sì. Io non ci tengo più di tanto. A me è dispiaciuto non essere stato superato da Roberto Baggio, uno per il quale avevo una grandissima amirazione. Ne ho anche per Totti, ovviamente, ma per me Baggio era Baggio... Totti - ha concluso Altafini - sta dimostrando di stare bene e quando uno come lui sta così è la marcia in più per la squadra dove gioca».