rassegna stampa roma

Zona rossa, l’Olimpico protetto come San Pietro

Sul lungotevere Maresciallo Diaz gli ultrà romanisti attestati nei pressi dell’obelisco, nella zona dei chioschi bar, e quelli laziali a poche centinaia di metri, forse in corteo da ponte Milvio alla Curva Nord. In mezzo, a dividere i due...

Redazione

Il momento di massima tensione sarà poco prima del derby, sul lungotevere Maresciallo Diaz: gli ultrà romanisti attestati nei pressi dell’obelisco, nella zona dei chioschi bar, e quelli laziali a poche centinaia di metri, forse in corteo da ponte Milvio alla Curva Nord. In mezzo, a dividere i due gruppi, il cordone di poliziotti e carabinieri.

Lo scenario è lo stesso delle recenti edizioni della stracittadina - anche di quelle costellate di scaramucce e assalti alle forze dell’ordine -, e anche oggi pomeriggio - è una delle ipotesi investigative - potrebbero ripetersi lanci di bottiglie, fumogeni e petardi, da una parte e dall’altra. O contro gli uomini dell’ordine pubblico. Schermaglie temute, come anche il blocco del traffico in tutta Roma nord, al termine di una giornata piena di manifestazioni. In mancanza di segnali evidenti che il derby Lazio-Roma delle 18 possa essere accompagnato da scontri veri e propri, quel tratto di lungotevere, chiuso al traffico dalle 15 - orario d’apertura dei cancelli - rappresenta il punto di contatto più vicino fra le opposte tifoserie. Una zona a rischio che sarà ben vigilata dalle forze dell’ordine, impegnate oggi pomeriggio con oltre 1.700 operatori.

Le bonifiche sono cominciate già da ieri sera e proseguiranno oggi fino al primo pomeriggio: nei dintorni dell’Olimpico - dove saranno rimossi i veicoli ancora in sosta, insieme con i cassonetti e i cestini per i rifiuti -, fra piazzale Clodio e ponte Milvio, sul greto del Tevere sotto ponte Duca d’Aosta, fra la Farnesina e piazzale Maresciallo Giardino. E anche dall’altra parte del fiume, a piazza Mancini e nelle vie che portano sulla Flaminia. Come anche sopra Monte Mario. Un’ampia fetta di territorio che gli investigatori della Questura hanno inserito nel piano di sicurezza per il derby non soltanto per prevenire tafferugli. Ormai da mesi infatti l’Olimpico è considerato un obiettivo a rischio terrorismo, come tutti i luoghi e gli eventi che richiamano migliaia di persone nello stesso posto. Lo stadio come San Pietro, insomma. Tanto che già da qualche partita, come anche nella finale di Coppa Italia Juve-Lazio di mercoledì scorso, è diminuito in modo sensibile il numero di esplosioni provocate da petardi ad alto potenziale all’interno e all’esterno dell’Olimpico. I controlli ai filtraggi - oggi saranno una decina di varchi dove i tifosi saranno costretti a fermarsi per mostrare il biglietto ed essere perquisiti - saranno molto accurati. Sul fronte della tifoseria romanista, secondo gli investigatori, potrebbero esserci delle defezioni - non confermate comunque - in polemica con la decisione di giocare di lunedì su richiesta del presidente laziale Claudio Lotito. Ma la scelta di giocare in un giorno feriale potrebbe comunque facilitare il lavoro delle forze dell’ordine.

Il sindaco Ignazio Marino invita le tifoserie «a dare una lezione di civiltà rispetto a quei barbari tifosi del Feyenoord che hanno ferito la Barcaccia, a isolare i violenti e a segnalare qualsiasi azione di disturbo». E i sindacati dei tassisti chiedono che «non si ripeta lo stesso errore della finale di Coppa Italia quando alle navette pubbliche è stato consentito di raggiungere lo stadio superando i blocchi imposti alle vetture private, mentre gli utenti del servizio taxi sono stati costretti a recarsi a piedi verso il catino di gioco, poiché alle auto bianche è stato precluso il passaggio».