Può darsi che la coperta non sia corta, come dice il d.s. Walter Sabatini, ma è sicuro che, come evidenzia Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera, la classifica della Roma si è allungata. Purtroppo dalla parte sbagliata. Due punti in 3 partite non certo impossibili (Bologna, Atalanta e Torino) allontanano la vetta, lasciano la squadra al 4° posto e avvicinano la Juve a un solo punto di distacco. In più è tornata la pioggia di infortuni muscolari.
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Un rigore al 93’ e la Roma butta via il regalo di Padelli
Due punti in 3 partite non certo impossibili allontanano la vetta, lasciano la squadra al 4° posto e avvicinano la Juve a un solo punto di distacco. In più è tornata la pioggia di infortuni muscolari
Restano due domande importanti. La prima: come è possibile che una squadra in vantaggio, nei minuti di recupero, lasci che il centravanti avversario arrivi a tu per tu con Szczesny? La risposta è facile: se hai Ruediger nulla è impossibile. Il tedesco non è ancora un difensore da serie A. Forse lo diverrà in futuro, ma nel frattempo la Roma continua a perdere punti per suoi errori.
La seconda: come è possibile che la Roma prenda sempre gol nel finale? In 20 partite tra campionato e Champions è successo già 8 volte: Dybala (87’, Roma-Juve 2-1), autogol di Manolas (85’, Samp-Roma 2-1), Gonzalez (90’, Palermo-Roma 2-4), Kampl e Mehmedi (84’ e 86’, Bayer Leverkusen-Roma 4-4), Babacar (94’, Fiorentina-Roma 1-2), Destro (87’, Bologna-Roma 2-2), Maxi Lopez (93’, Torino-Roma 1-1). Di sicuro la Roma non ha certezze né nei difensori né nella fase difensiva.
Per completezza di informazione va detto che il gol di Pjanic che ha portato in vantaggio i giallorossi non era un tiro diretto in porta ma una punizione, per Dzeko, che il portiere granata Padelli ha bucato. Errore gravissimo, ma quanto il 2-0 mancato pochi minuti dopo da Dzeko in confusione (liberato davanti alla porta ancora da Pjanic) e il pasticcio finale Ruediger/Damato.
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