Avere almeno un uomo di qualità, che può creare superiorità numerica con le sue giocate e/o mandare in porta i compagni con le verticalizzazioni. Si può anche cancellare dal vocabolario la parola «trequartista», scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera, che per molti tecnici è un sinonimo di talentuoso fannullone, ma un uomo con quelle caratteristiche serve comunque.
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Un poker senza bluff, la Roma si diverte e ora aspetta il Porto
Perotti, entrato in corso d'opera, ha completamente cambiato la gara segnando due rigori e servito l’assist del 4-0 per Salah
La Roma per tutto il primo tempo aveva sbattuto contro l’elastico muro dell’Udinese. Gioco sempre per linee orizzontali, palla ruminata e poca incisività. Un centrocampo muscolare (Nainggolan, Paredes e Strootman) unito a un tridente puro (Salah, Dzeko e El Shaarawy, unico italiano in campo su 22 giocatori) portava a uno 0-0 tutto sommato giusto.
Nella ripresa Spalletti ha alzato un po’ la posizione di Nainggolan — passato dietro a Dzeko in un 4-2-3-1 a tutti gli effetti e non più in un 4-3-3 mascherato — e poco prima dell’ora di gioco ha inserito Perotti, cioè la variabile che mancava.
La Roma ha preso campo e creato occasioni già prima dell’ingresso dell’argentino, ma è letteralmente esplosa con Perotti in campo. C’è chi dice che l’argentino abbia gradito molto poco la sostituzione a Porto (dopo l’espulsione di Vermaelen, al 40’ p.t.) e che Spalletti si riferisse a lui quando, nella conferenza stampa di venerdì, in cui è crollato nella trappola delle pagelle «tarocche» dei giornali portoghesi, ha parlato di giocatori «che vengono con il musino perché non hanno giocato e che così non giocheranno neanche la prossima». Fatto sta che Perotti ha completamente cambiato la gara, segnato due rigori (il primo non limpidissimo su Dzeko, il secondo nettissimo su Salah) e servito l’assist del 4-0 per Salah, il migliore in campo tra chi ha giocato 90’. L’importante, nella vita, è essere in buona fede: sbagliare e correggersi è sempre una grande qualità.
L’Udinese ha retto fino a quando ha tenuto il fiato. I giallorossi, anche per il preliminare di Champions League, sono fisicamente più avanti. I soldi «veri» della famiglia Pozzo, ormai, vanno al Watford, che ricambia con i proventi della Premier League. L’unico obiettivo sembra la salvezza.
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