rassegna stampa roma

Tutti scontenti del mercato: è ora di muoversi

In città i tifosi romanisti e laziali non sono affatto soddisfatti del mercato delle due squadre della Capitale. Mancano pochi giorni al raduno e Garcia non sa su chi può contare

Redazione

Se provate a chiedere ai tifosi romanisti e laziali se sono soddisfatti del mercato estivo, la risposta non può essere che una: no! Mentre le altre squadre di rango si muovono, le «nostre» stanno affacciate alla finestra. Oppure pensano a vendere e far quattrini. Esempio classico, quello di Trigoria. Ha rilevato dal Genoa Bertolacci e lo ha subito rivenduto al Milan; Destro è rientrato dal prestito per cercargli un’altra sistemazione. Di Gervinho non si sa più nulla, ma come ripresentarlo a Roma? È arrivato solo Iago Falque, che, per Rudi Garcia, dovrebbe fare quello che faceva Gervinho. Non dimentico Nainggolan, giocatore sui cui la Roma ha investito parecchio per averlo tutto. Va bene, però questa è una operazione che si poteva fare a gennaio. Sarebbe costata di meno e avrebbe evitato di portare a Roma due elementi inutili: Doumbia e Ibarbo. Con la stessa somma il belga sarebbe potuto essere giallorosso alcuni mesi fa. Per il resto? C’è silenzio assoluto. I nomi si rincorrono: ogni giorno uno nuovo. Clientele, suggerimenti, furbate. Meglio non farsi travolgere dalle chiacchiere. Il fatto è che mancano pochi giorni al raduno e Garcia non sa su chi può contare. Non è una scena edificante, dati gli impegni nazionali ed europei della squadra giallorossa.

Sull’altro fronte, pure il mercato della Lazio balbetta. Pioli ha bisogno come il pane di un difensore e di un centrocampista per far compiere al gruppo il salto di qualità. Ma Lotito aspetta. Non si fida dei preliminari di Champions e non vuole investire danaro prima di esser sicuro di entrare nell’Europa che conta. Ragionamento sensato, ma la verità è che più si va avanti, più gli elementi buoni trovano altre sistemazioni. Quindi si rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. Allora sarebbe meglio definire le priorità fin da subito, chiuderle e semmai trovare un escamotage per il pagamento. Sottigliezze giuridiche che il presidente biancazzurro conoscerà di certo. Allora, avanti: i tifosi aspettano.