Ha ragione Aleksandar Kolarov. Non è giusto dubitare della voglia sua e dei compagni di "vincere" ogni volta che scendono in campo (magari sarebbe bene comunicarlo al mister, che vede il problema della Roma nella mancanza di determinazione dei calciatori), scrive Paola Di Caro sul Corriere della Sera.
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Tifosi a digiuno di tattica? Può darsi, ma allora Kolarov ci spieghi quella di Udine
Il terzino serbo ha avuto coraggio ma non ha ragione
E ha ragione quando dice che è arrivato il momento di comportarsi da "uomini veri" (noi vogliamo sperare che lo siano sempre stati, comunque). Dicendo ai tifosi che possono tifare e fischiare ma non parlare di "tattica", perché un tifoso "capisce poco" e tutti "chiacchierano molto" ha avuto coraggio. Però avere coraggio non significa per forza avere ragione e stavolta Kolarov non ce l’ha.
Primo, perché i tifosi sono, come ogni gruppo sociale, diversi fra loro: c’è chi capisce e chi no. Secondo, perché una cosa è saper giocare a pallone, altra è giudicare una partita. Terzo, il calcio non è fisica nucleare: è un gioco bellissimo proprio perché facile da seguire, tanto facile da avere milioni di appassionati che lo guardano anche perché lo capiscono. Infine, si potrebbe fare una domanda a Kolarov: se a capirci sono solo l’allenatore e i calciatori, perché la Roma di fronte a una squadra molto più debole come l’Udinese, non ha trovato un minimo accorgimento tattico per superare il muro eretto dagli avversari?
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