(Corriere della Sera - G.Piacentini)- Quando la Roma lo ha preso c’è stato qualcuno che ha storto la bocca. «Ma come - era la critica preventiva - la società non ha soldi da investire sul mercato e poi spende 20 milioni per un giovane?». E invece oggi l’arrivo in giallorosso di Kevin Strootman viene considerato come una vera e propria benedizione, una medaglia che la dirigenza romanista si può appuntare sul petto. Nonostante i suoi 23 anni, l’olandese ha già l’esperienza e la personalità per essere un punto di riferimento: con la nazionale orange lo aveva già dimostrato, con la Roma lo sta facendo.
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Strootman, olandese volante che ha conquistato la Roma
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Quando la Roma lo ha preso c’è stato qualcuno che ha storto la bocca. «Ma come – era la critica preventiva – la società non ha soldi da investire sul mercato e poi spende 20...
Proprio dal raduno dell’Olanda, Strootman si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe. «Un paio di mesi fa - le sue parole - per qualcuno era ancora incomprensibile che la Roma avesse speso così tanti soldi per me (16 milioni più 4 di bonus, ndr). Il calcio è così, una settimana è tutto perfetto, quella successiva va tutto male. A Roma sto bene ma c’è molta gente che mi telefona solo perché mi ha visto giocare una partita in Italia: forse molte di queste persone dovrebbero almeno vedermi giocare una volta». I tecnici che lo hanno allenato lo considerano un secondo allenatore in campo, e non è un caso che vanGaal gli abbia fatto indossare, calciatore più giovane nella storia della nazionale olandese, la fascia di capitano, e che Garcia lo abbia inserito al primo posto nella lista dei rinforzi. «van Gaal dice che sono sicuro del posto per i Mondiali come van Persie e Robben? È bello sentire queste cose dal proprio allenatore. Garcia ha lottato duramente per il mio arrivo e io ho voluto dimostrare subito che quello che valevo, vista la presenza di giocatori di classe mondiale come Daniele De Rossi e Francesco Totti”. Sulle ambizioni da scudetto della formazione giallorossa, non si sbilancia. «La Roma negli ultimi anni è arrivata sesta e settima, c’è la Juventus che prevale sulle altre e a volte sembra una macchina ». Più convinto sulle ambizioni di vertice giallorosse, dal ritiro degli Stati Uniti con cui ha affrontato la Scozia, è Michael Bradley. «Abbiamo dimostrato che nelle prime dodici gare siamo stati la squadra migliore. Garcia dal primo giorno ha fatto un grande lavoro per stabilire un modo di lavorare. Siamo in una posizione ideale per competere per il resto dell’anno ».
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