Il 2015 della Roma era iniziato bene. Vittoria a Udine il giorno dell’Epifania e pareggio della Juventus in casa, contro l’Inter. Distacco ridotto a un solo punto. Da lì in poi, una serie infinita di problemi. L’ultimo, ieri. La visita di controllo al ginocchio sinistro di Kevin Strootman, operato nel marzo scorso e out per otto mesi, ha dato un esito preoccupante. Il centrocampista è stato sottoposto a una «pulizia» in artroscopia. Si pensava alla semplice rimozione di una massa fibrosa e invece è stata evidenziata «una lesione cartilaginea che ha richiesto un trattamento chirurgico ». Strootman ha parlato attraverso i social network: «Il tessuto cicatriziale dalla mia precedente operazione è stato rimosso con successo. Purtroppo ho riportato un danno cartilagineo dopo il colpo preso nella partita contro la Fiorentina. Questo significa che dovrò prendermi un periodo di riposo più lungo del previsto. Sono estremamente deluso dal fatto che ci vorrà molto più tempo prima che possa tornare in campo di nuovo». Quanto? Minimo due mesi. Probabilmente tre. Stagione finita, insomma. Ma parlando di cartilagine, di un’articolazione e di uno sportivo non sono da escludere ipotesi peggiori.
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Strootman k.o., Roma spalle al muro
La Roma è in emergenza, con De Rossi out per tre settimane (polpaccio) e Keita rientrato soltanto ieri dalla Coppa d’Africa.
La Roma è in emergenza, con De Rossi out per tre settimane (polpaccio) e Keita rientrato soltanto ieri dalla Coppa d’Africa. Oggi giocherà Paredes e martedì, in Coppa Italia, contro la Fiorentina, il maliano. All’apertura del calciomercato erano già evidenti alcuni problemi: 1) i tempi lunghissimi di recupero per Castan; 2) la partenza di Gervinho e Keita per la Coppa d’Africa; 3) i problemi al ginocchio di Maicon; 4) la difficile risalita di Strootman dall’infortunio; 5) il malumore di Destro. La Roma ha deciso di non intervenire. Ci sono i conti da tenere in ordine, per il financial fair play, e in società nessuno «vuole giocare al rischiatutto », come fanno altri club.
La partenza di Destro («Voleva giocare di più», ha detto Garcia) è avvenuta con la dinamica che voleva il Milan e non la Roma: prestito (500.000 euro) e diritto, ma non obbligo, di riscatto a 16 milioni (più 2 di eventuali bonus), pagabili in tre rate. Al suo posto è arrivato l’ivoriano Seydou Doumbia, 27 anni, 50 gol in 64 partite con lo Young Boys Berna e 61 in 95 con il Cska Mosca. La Roma pagherà 2 milioni di euro per il prestito fino a giugno. Il riscatto (non obbligatorio) è di 12 milioni. Al calciatore 3 milioni compresi bonus. Però è in Coppa d’Africa, con Gervinho, e non sarà disponibile subito. Intanto si deve tornare a vincere, per scacciare la «pareggite ». L’ultimo successo all’Olimpico data 30 novembre: 4-2 all’Inter. Poi tre pareggi in campionato (Sassuolo, Milan e Lazio), la sconfitta in Champions contro il Manchester City e la vittoria ai supplementari — contestata — contro l’Empoli. Proprio l’avversario di oggi. Quello che, secondo Garcia, «gioca il calcio più organizzato d’Italia».
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