Dopo aver sperimentato un po' nelle prime tre partite (Roma-Verona 1-1; Juventus-Roma 1-0; Roma-Frosinone 3-1), quando fu provata la difesa e 3 e vennero utilizzati, ad esempio, Castan e Torosidis, Spalletti ha trovato la sua Roma e i suoi uomini. Da Sassuolo-Roma, infatti, il tecnico ha compito delle scelte precise. Szczesny e Salah sono partiti sempre titolari; Ruediger e Perotti 13 volte; Manolas, Nainggolan e El Shaarawy 12; Keita, Florenzi e Digne 10; Pjanic 9. Dzeko è stato titolare solo 4 volte, Totti nessuna. Emerson, Iago Falque e Vainqueur una volta soltanto. Kevin Stootman, invece, potrà essere titolarissimo se il fisico glielo permetterà.
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Strootman cerca un posto tra i titolarissimi della Roma
il tecnico toscano è soddisfatto dei passi avanti fatti dalla sua squadra che segue con sempre più convinzione il suo allenatore
"Il tecnico ha parlato dei suoi ragazzi alla radio ufficiale: «La nostra squadra ha fatto passi avanti fondamentali. Ha svoltato quello che deve essere il modo corretto di stare in gruppo ed essere disponibili al risultato. Lo vedo come crescita, è una cosa fondamentale. Li vedo quando si allenano. È sempre stato così. Ma dopo il primo periodo questa sensazione di essere contenti dei successi dell’altro è una cosa che si percepisce e si tocca facilmente. È un risultato importantissimo all’interno di una squadra».
Una squadra che si avvicina sempre più all'idea di calcio del tecnico di Certaldo: «Si gioca la palla. Il difensore deve difendere ma anche iniziare l’azione. Il concetto non è recuperare palla e buttarla via, ma recuperarla e renderla giocabile per il compagno, perché possa ricevere il massimo da quel pallone. Si innesca il meccanismo del possesso palla, si trova piacere nelle qualità che abbiamo. Il rischio è che in questa continuità di possesso, andando nella metà campo avversaria, si venga attratti dal metro in più e si perda equilibrio. È quello che è successo al Bayern contro l’Atletico Madrid. Bisogna gestire ed essere vogliosi di fare, ma allo stesso tempo preparati, quando perdi palla, a non lasciare corridoi per gli avversari».
(Luca Valdiserri)
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