Sorpresi in flagrante mentre reggono lo striscione contro la madre di Ciro Esposito al centro della Curva Sud. Individuati dalla Digos mentre lo srotolano, almeno in due. Mentre i due complici fanno lo stesso con un altro paio di striscioni, uno sui «pentiti» napoletani, l’altro sull’ipotesi – ancora uno scherno dei teppisti - che Antonella Leardi potesse aspirare a sceneggiare un film dopo il libro sulla tragedia vissuta dalla sua famiglia con la tragica fine del figlio, ucciso a colpi di pistola meno di un anno fa a Tor di Quinto. Due settimane dopo i messaggi apparsi a Roma-Napoli, duramente condannati da tutta Italia, gli investigatori della Questura hanno identificato e denunciato quattro ultrà romanisti riconosciuti fra coloro che hanno esposto gli striscioni. Altri sono in via di identificazione. Si tratta di ragazzi romani fra i 22 e i 28 anni. Un paio sono incensurati, mentre gli altri due hanno precedenti: il primo per rapina e lesioni dopo un colpo in un negozio, il secondo per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Questa volta nei loro confronti è stata applicata la norma prevista dalla legge 146/89, aggravata nell’autunno scorso, contro chi espone striscioni dal contenuto ingiurioso e diffamatorio. E la Questura sta valutando anche un Daspo nei loro confronti. Dalle indagini è emerso che i quattro si sono nascosti dietro gli striscioni reggendoli con le mani per non essere ripresi dalle telecamere di sicurezza puntate sulla curva. Un atteggiamento che secondo i poliziotti è particolarmente eloquente sulla loro intenzione di commettere un reato. Un primo passo al quale si aggiunge il piano di sicurezza previsto per oggi pomeriggio per Roma-Atalanta, con la Curva Sud che sarà deserta e gli ultrà radunati fuori, sul lungotevere e sotto all’Obelisco del Foro Italico per una contestazione che potrebbe diventare qualcosa di più pericoloso nel caso la squadra giallorossa non faccia risultato. È questo uno dei timori degli investigatori che hanno approntato il servizio di vigilanza che prevede anche controlli accurati agli ingressi per evitare che all’Olimpico entrino striscioni offensivi e anche bomboni, come è accaduto in passato. I primi, composti da più parti con carta talmente sottile da essere ripiegata più volte, i secondi nascosti addirittura nei panini. Dall’esperienza dei poliziotti è infatti emerso che in diverse occasioni i tifosi hanno sistemato nei portafogli o nelle scarpe pezzi di striscione da comporre, dopo essere stati numerati, una volta entrati allo stadio.
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Lo striscione della vergogna
Alcuni ultras sono stati individuati dalla Digos mentre srotolavano lo striscione contro la madre di Ciro Esposito durante il match tra Roma e Napoli
Ieri, durante il tavolo tecnico in Questura, il questore Nicolo D’Angelo ha disposto anche le bonifiche fuori e dentro l’Olimpico che sono già scattate nella serata di ieri e proseguiranno anche questa mattina. Ma ci sarà la massima attenzione anche durante il deflusso dalla zona del Foro Italico. E intanto proseguono le indagini per risalire agli altri ultrà che hanno mostrato gli striscioni offensivi a Roma-Napoli.
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