rassegna stampa roma

Stadio Roma, perquisito Prosperetti. Il pm: “Strinse un patto con Parnasi”

Il soprintendente indagato per corruzione. E Lanzalone voleva un suo uomo all’ Ipa

Redazione

In cerca di mail, comunicazioni e riscontri bancari i carabinieri del Nucleo investigativo hanno perquisito l’ufficio e l’abitazione del soprintendente Francesco Prosperetti, estendendo la verifica anche all’appartamento di Paolo Desideri, l’architetto che vanta, fra i suoi dipendenti, la figlia dello stesso numero uno della soprintendenza, ossia Beatrice Prosperetti. Come è scritto nel decreto, il dirigente del ministero dei Beni Culturali è accusato di corruzione. Secondo gli investigatori - scrive Ilaria Sacchettoni sul "Corriere della Sera" - avrebbe stretto un patto con Luca Parnasi: in cambio della archiviazione di un vincolo ipotizzato sullo stadio di Tor Di Valle avrebbe fatto convergere su Desideri un incarico professionale di grande (e ben remunerato) prestigio. È il cuore del metodo Parnasi: tu mi aiuti nella partita di Tor Di valle io ti ricompenso con una consulenza o con un incarico. Le nuove accuse nei confronti del soprintendente sono compendiate in un’informativa depositata in Procura il 15 ottobre scorso. Si tratta di una delle ultime relazioni che i carabinieri hanno recapitato alla pm Barbara Zuin impegnata nell’indagine sul progetto-stadio. E mentre il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni resta fiducioso, la polizia giudiziaria perquisisce anche gli uffici dell’Ipa (la previdenza dei dipendenti capitolini). In questo caso si tratta di approfondire un altro episodio che coinvolge direttamente il «Mr Wolf» di Parnasi, Luca Lanzalone. Nella sua attività di compilazione degli organigrammi capitolini l’ex presidente Acea, in questo caso coadiuvato dal collaboratore Luciano Costantini, avrebbe concordato di proiettare un suo uomo, Fabio Serini, ai vertici dell’Ipa appunto. In cambio Serini avrebbe corrisposto almeno due incarichi professionali alla Lanzalone & Partners.