La guerra a colpi di carte bollate tra il Comune di Roma e la Regione Lazio ha portato ad un nuovo rallentamento per il progetto dello stadio della Roma. A mezzanotte di due giorni fa, infatti, è scaduto il termine indicato dalla Regione per ricevere dal Campidoglio la conferma della pubblica utilità (già votata in aula nel 2014 dalla giunta Marino), in assenza della quale, secondo l’istituto del silenzio-assenso, da via della Pisana avrebbero comunque fatto partire la Conferenza dei Servizi.
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Stadio Roma, nuovo rallentamento. Guerra infinita tra Comune e Regione
Critiche del Campidoglio al progetto, salta la Conferenza dei Servizi
Poco prima della scadenza, dal Comune è partita una e-mail, non per confermare la pubblica utilità ma per sottoporre altre criticità riscontrate. «Roma Capitale - la nota della Regione - ha trasmesso ulteriori contributi sul progetto del nuovo stadio della Roma. Si ritengono quindi differiti i tempi di indizione della Conferenza dei Servizi».
Nei prossimi giorni, forse già oggi, i tecnici dei due enti dovranno vedersi per provare a sbloccare la situazione, ma resta il problema politico. La Roma intanto rimane spettatrice: il presidente Pallotta, in arrivo nella Capitale, non gradirà questo ulteriore rinvio.
(G. Piacentini)
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