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Sacchi: “Totti è straordinario, è il nostro Michael Jordan”

L'ex allenatore del Milan e della Nazionale parla del capitano giallorosso: "Penso che quell’attaccamento ai colori e alla sua città sia stato un gesto di intelligenza e non di timore"

Redazione

L'ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana, Arrigo Sacchi, ha rilasciato un'intervista a Luca Valdiserri de "Il Corriere della Sera", nella quale parla anche di Francesco Totti.

«Un ragazzo con straordinarie qualità. Mi è piaciuto sempre. Tornato al Milan dopo la nazionale, nel 1997, ho cercato di farlo acquistare. Ero direttore tecnico al Real Madrid e Zidane ci fece capire che avrebbe smesso di lì a poco. Andai dal presidente Florentino Perez e gli dissi: l’unico che può sostituirlo è Totti. Ma lui non volle muoversi da Roma».

Un limite non lasciare Roma?

«Forse un tempo avrei detto anch’io così. Però, adesso che è arrivato a 40 anni in queste condizioni, ho cambiato idea. Penso che quell’attaccamento ai colori e alla sua città sia stato un gesto di intelligenza e non di timore. Quando stai bene in un posto puoi cambiare per due motivi: il denaro o lo spirito di avventura. Penso a Shevchenko e Kakà che sono andati via dal Milan. Poi, al Chelsea e al Real, hanno fatto male».

Sulla sua posizione in campo:

«È un giocatore senza controindicazioni. È stato un rifinitore straordinario che ha sempre giocato per la squadra, a tutto campo e per tutto il tempo. Poi ha imparato a fare anche tanti gol. È andato bene nelle squadre senza un vero gioco a sostenerlo e benissimo in quelle che avevano un gioco organizzato. Punizioni, assist, rifiniture, gol. Ha la precisione balistica di un Michael Jordan».

Un difetto?

«In Nazionale non ha ripetuto le stesse cose che ha fatto nella Roma e così, a un certo punto, ha deciso di lasciare».

Il segreto della longevità di Totti?

«La passione».

(L. Valdiserri)