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Roma, Spalletti perde i pezzi: Strootman e Peres saltano Napoli

Le due squadre arrivano al match del San Paolo con le rose rimaneggiate, il tecnico toscano non avrà a disposizione né l'olandese, né l'ex Torino

Redazione

Ne aveva parlato in conferenza stampa Luciano Spalletti"Spero di risolvere le due 'magagnette' con la rifinitura", invece l'allenatore della Roma non è riuscito a recuperare in extremis due dei suoi titolari. Né Strootman, né Bruno Peres. I due giocatori non sono nemmeno stati convocati per il big match del San Paolo. Due assenze pesanti per i giallorossi, perché queste pedine sono fondamentali per il tecnico di Certaldo, che fino ad oggi le ha schierate più di tutti gli altri giocatori di movimento. La lombalgia ha fermato l'olandese, Peres rimarrà a Trigoria per un risentimento agli adduttori della coscia destra. Nonostante avessero svolto tutto l'allenamento di ieri dal principio, sono stati costretti a dare forfait, mettendo così nei guai Spalletti, che ha convocato solo 19 calciatori per la sfida con il Napoli. Il tecnico allora riporterà Florenzi sulla linea di difesa al fianco di Manolas, Fazio e Juan Jesus, mentre in mezzo al campo Paredes«dovrà restituire quello che non ha dato ultimamente», giocando a fianco a De Rossi e Nainggolan.

«Napoli-Roma è un’occasione per predire il futuro. Sarà difficile ma noi andremo lì per vincere e dobbiamo mettere in mostra le nostre qualità». Secondo Spalletti i partenopei giocano il miglior calcio d’Italia. «Sarri ha dato tanto, - dice del suo collega toscano - è bravissimo e ingegnoso. Anche Sassuolo e Chievo giocano bene, ma il Napoli sviluppa il miglior gioco in Italia e ha fatto vedere il suo massimo, mentre noi non sempre ci siamo riusciti: se ce la faremo dimostreremo che non siamo un gradino sotto rispetto a loro, ma che siamo alla loro altezza. Hanno un punto in più di noi, quindi hanno fatto meglio ma noi vogliamo confrontarci, come lo scorso anno, quando li abbiamo battuti». La Roma dovrà vedersela con un'altra bella tegola: oltre all'assenza dei due pilastri del gioco, non ci saranno nemmeno i tifosi. «Dobbiamo dare un contributo sociale, per far sì che si possano vivere ed esprimere le passioni sportive senza nuocere ad altri».

(G.Piacentini)