Da quando Spalletti è tornato sulla panchina della Roma, non sono aumentate soltanto le vittorie ma anche i giorni di lavoro. Come ha detto Nainggolan dopo il 4-1 inflitto alla Fiorentina «la squadra è più corta e corriamo meglio». La parte tattica è fondamentale. Perotti e El Shaarawy sono stati acquisti importanti al mercato di gennaio e si adattano molto di più al gioco di Spalletti che a quello di Garcia. Il toscano ha conquistato il gruppo dimostrando di non essere un integralista. Ha provato molto, ma quando ha capito che l’esperimento non funzionava è tornato indietro e non si è «incaponito». L’esempio più chiaro è quello del playmaker: Spalletti ci ha provato con Pjanic ma poi ci ha messo Keita. E Pjanic, più avanti, è rifiorito, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera".
rassegna stampa roma
Roma, Spalletti darà spazio a Totti e Dzeko con il Real
Ma il capitano appare più dubbioso sul suo futuro: «Giocherò anche l’anno prossimo? Eh, boh… non lo so. Non penso di incontrare il presidente prima della sua partenza: sono finiti gli incontri…»
Francesco Totti ha risposto ad alcuni curiosi venerdì notte, dopo la gara, in un ristorante dove era andato con tutta la famiglia: «Giocherò anche l’anno prossimo? Eh, boh… non lo so. Non penso di incontrare il presidente prima della sua partenza: sono finiti gli incontri…». James Pallotta ha risposto il giorno dopo: «È Francesco che deve pensarci. Ho trascorso molto tempo con lui durante questa settimana. Deve pensare a quello che vuole fare. Tutti fanno congetture sul suo futuro, ma è solo lui che deve prendere una decisione». Intanto a Madrid, martedì contro il Real in Champions League, Totti spera di giocare dal primo minuto. Come Edin Dzeko.
© RIPRODUZIONE RISERVATA