E alla fine nessuno vince davvero il suo tabù, facendo felice soltanto la Juventus. Fiorentina e Roma pareggiano, perdendo terreno dai loro obiettivi: la Juve è volata a +7 e i giallorossi continuano a perdere terreno, i viola non sembrano attrezzati per combattere davvero per il terzo posto. Vincenzo Montella non rompe l’incantesimo, dopo 6 sconfitte consecutive contro la Roma da quando è sulla panchina della Fiorentina: il pareggio è un passetto avanti, ma, visto quello che era successo nel primo tempo, è magro bottino. La Roma ha pareggiato 5 volte nelle ultime 7 giornate, (le ultime 3 consecutive) ed è chiaro che, continuando così, dovrà più guardarsi da Napoli e Lazio per difendere il secondo posto che fare sogni di rimonta sulla Juve. Però la squadra di Garcia ha un carattere che non può essere sottovalutato: in questo campionato è andata in svantaggio 7 volte e ha perso solo 2 (Juve, con polemiche, e Napoli), poi ha battuto in rimonta l’Atalanta e pareggiato con Sassuolo, Lazio, Palermo e Fiorentina. È il solito discorso del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Il calendario, adesso, è un problema e la Fiorentina l’ha pagato a inizio ripresa.
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La Roma non sa più vincere, la Fiorentina ha scoperto Gomez
Fiorentina e Roma pareggiano, perdendo terreno dai loro obiettivi: la Juve è volata a +7 e i giallorossi continuano a perdere terreno, i viola non sembrano attrezzati per combattere davvero per il terzo posto.
Dei tanti esperimenti di Garcia — partito con il 4-3-3 e poi passato al 4-2-3-1 e al 4-3-1-2 — quello migliore è sembrato quello con Ljajic dietro a Totti e Iturbe. Il pareggio giallorosso è arrivato proprio così: apertura di Totti per Iturbe, che si è divorato sullo scatto il lento Basanta; cross arretrato per l’inserimento di Ljajic che, di destro in girata, ha segnato il suo 7° gol in campionato e non ha esultato. La Roma ha avuto anche l’occasione per vincere, ma Tatarusanu è stato bravo a chiudere in uscita su Iturbe che, quando imparerà ad abbinare le scelte lucide alla sua grande velocità, potrà davvero diventare un giocatore da top club. Per ora ha fatto passi avanti importanti, ma Gervinho resta imprescindibile. Così come qualche acquisto per sognare una rimonta che, se non impossibile, ora è durissima
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