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Roma, cinque casi ancora senza colpevole

LaPresse

Un dossier giallorosso sui torti subiti in campionato

Redazione

In casa romanista, il giorno dopo, la rabbia non è ancora smaltita. Il rigore non concesso da Rocchi per il fallo di D’Ambrosio su Zaniolo ha riempito le pagine dei giornali ed è stato l’argomento più discusso dai tifosi sui social network. A Trigoria, ufficialmente, tengono le bocche cucite con Francesco Totti, che ieri sera a Milano ha ricevuto il premio alla carriera al Gran Galà del Calcio dell’Aic, unico delegato a parlare della vicenda. Domenica sera, scrive Gianluca Piacentini sul "Corriere della Sera", ha riportato il pensiero della società, che aveva sempre preferito mantenere un profilo basso in Italia (in Champions il presidente Pallotta ha spesso alzato la voce) ed è stato protagonista di un diverbio ("Siete vergognosi, ora hai capito che significa") con Daniele Baldini, ex romanista e collaboratore di Spalletti. Sono almeno cinque, quest’anno, gli episodi che in questo campionato hanno penalizzato la formazione giallorossa. Il primo contro la Spal all’Olimpico, arbitro Pairetto: prima un rigore non concesso per un fallo su Dzeko, poi uno assegnato agli emiliani per un intervento di Luca Pellegrini su Lazzari, meno grave del precedente. A Napoli, arbitro Massa, una spinta di Albiol e un intervento di Ospina su Dzeko sono diventati un’ammonizione per simulazione (con multa) per il bosniaco: la Roma ha fatto ricorso, respinto. Una settimana dopo, a Firenze, Banti ha trasformato in rigore un calcio in faccia dato a Olsen da Simeone (che rialzandosi da terra chiede scusa per il fallo). Ultimo episodio, prima di quello di Zaniolo, a Udine: l’arbitro Fabbri, cioè il Var di Roma-Inter, non giudica falloso un intervento di Samir su Lorenzo Pellegrini sullo 0-0.