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Roma choc, Yanga-Mbiwa aggredito per strada

Prima gli insulti, poi il tentativo di aggressione. Ma grida e parapiglia non sono passati inosservati. Il luogo è superpattugliato e la polizia è arrivata subito

Redazione

È il romanista del momento, l’eroe dell’ultimo derby che con il suo gol di testa ha spento definitivamente i sogni di sorpasso (e di Champions League con accesso diretto) dei laziali. Proprio domenica sera alcuni tifosi giallorossi si sono scuriti la faccia, hanno infilato una parrucca rasta e in nome del loro nuovo beniamino hanno sfilato per ponte Milvio con la maglia della Roma inneggiando a lui, «Gamba Ambigua», al secolo Mapou Yanga-Mbiwa, 26 anni, difensore della squadra di Rudi Garcia e della nazionale francese.

Ma domenica notte a qualcuno è venuto in mente di rovinare tutto. Forse anche di punire il calciatore per quella rete decisiva. Solo l’intervento di una pattuglia della polizia ha infatti evitato che un paio di giovani, probabilmente laziali secondo gli accertamenti degli investigatori del commissariato Trevi-Campo Marzio, diretti da Bruno Failla, picchiassero Yanga-Mbiwa mentre passeggiava con due amici davanti alla Galleria Alberto Sordi di piazza Colonna, peraltro di fronte a Palazzo Chigi.

I due sarebbero stati ripresi dalle numerose telecamere della videosorveglianza puntate sulla zona. Erano le 4.30 e il difensore giallorosso era da poco uscito dal «Gilda», la discoteca di via Mario de’ Fiori, distante qualche centinaio di metri. Qualche passo e dietro a «Gamba Ambigua» e ai suoi amici sono spuntati i due che li stavano rincorrendo forse proprio dalla strada della discoteca.

Prima gli insulti, poi il tentativo di aggressione. Ma grida e parapiglia non sono passati inosservati. Il luogo è superpattugliato e la polizia è arrivata subito. Alla vista degli agenti i due aggressori sono fuggiti a piedi verso piazza Venezia. Il ds romanista Walter Sabatini ha sottolineato come la vicenda «ci rattrista veramente perché oltretutto stiamo parlando di un ragazzo straordinariamente educato. Siamo molto rammaricati. Come ha preso questa cosa? Con molto spirito, è un ragazzo sereno, non ha voluto drammatizzare, non è sua abitudine farlo, e anzi a noi ha detto che non è successo niente e che non ha avuto nemmeno troppa paura».