Una sola cosa da fare, stasera. Prendetevi quello che vi siete meritati, stracciando pronostici e lugubri pensieri, scrive Giancarlo Dotto su "Il Corriere della Sera". Da Alisson a Perotti, nessuno escluso. E stringendo la mano, lieve ma energica, del vostro amico più grande Eusebio. Toccare la consistenza del muro azero e capire il prima possibile se basta un soffio o serve un piccone. Andare oltre. Che oltre c’è la vastità del sogno. E i tifosi sono animali onirici. Inesauribili. Quelli romanisti più di altri. Sognano anche nel deserto. Sognano anche quando muoiono i sogni. Noncuranti del ridicolo e delle gambe fragili sono lì, ad ogni ora, a fantasticare cose dell’altro mondo. E perché non sognare oggi, ma anche domani e dopodomani, che le gambe sono forti e corrono sapienti. E che le teste, quelle, guardatele una ad una, sono ancora più forti e più veloci delle gambe. L’assurdo è a un passo, il meraviglioso pure, ma quel passo va fatto.
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Quel meraviglioso piccolo passo verso il sogno
Editoriale di Dotto sulla gara di stasera: "Prendetevi quello che vi siete meritati, stracciando pronostici e lugubri pensieri"
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