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Pallotta: «Totti Roma forever Mai avuto dubbi, rimarrà per sempre»

(Corriere della Sera – L.Valdiserri) «Totti and Roma forever». Magari banale, ma efficace. Il presidente James Pallotta annuncia e brinda: il prolungamento del «sospirato contratto » di Francesco Totti (la definizione è proprio del...

Redazione

(Corriere della Sera - L.Valdiserri) «Totti and Roma forever». Magari banale, ma efficace. Il presidente James Pallotta annuncia e brinda: il prolungamento del «sospirato contratto » di Francesco Totti (la definizione è proprio del capitano) è cosa fatta.

La firma avviene davanti a telecamere, fotografi e cronisti. Totti non si tiene la battuta: «Ma c’è l’inchiostro? ».Sarà Totti a vita: da calciatore fino a 40 anni e poi dirigente. Pallotta spiega: «Dal primo giorno abbiamo capito che Francesco era il leader di questa squadra. I tempi per il rinnovo sono stati questi perché, in questo periodo non abbiamo lavorato solo al contratto di Francesco, ma ci siamo dedicati alla scelta dell’allenatore e al calcio mercato. Lui lo sapeva. Ci tengo a precisarlo: la firma dell’accordo non era minimamente in discussione. Non ho mai pensato, neppure per un secondo, che potesse andare altrove.  Lui rimarrà qui per sempre».Forever.

Dietro a Totti quest’anno c’è una squadra e, soprattutto, c’è un allenatore scelto personalmente dal presidente, che ha voluto conoscerlo prima di sottoporgli un contratto: «Avevo detto che avevamo un programma quinquennale — e anche oltre —, ma ho anche aggiunto che sarei rimasto deluso se non fossimo stati competitivi ben prima di allora. Se consideriamo il periodo a partire dallo scorso anno, in particolare dallo scorso maggio, direi che ci sono stati diversi cambiamenti positivi, in primo luogo quando ho incontrato l’allenatore Rudi Garcia a New York. La prima domanda gli ho fatto è: che tipo di rapporto e di relazione ha con la sua squadra? E lui mi ha risposto che ama la propria squadra e i propri calciatori. Abbiamo notato anche un cambiamento significativo durante la tournée estiva negli Stati Uniti. Si notava un rapporto particolare tra i giocatori, un’intesa dentro e fuori dal campo, un’unità di intenti. Lo stesso Francesco sembrava un ragazzino. Un sentimento che ho rivisto dopo il primo gol in campionato, quello di De Rossi a Livorno: c’è stata un’esultanza di gruppo come se la Roma avesse segnato nella finale di Champions League. È stata la dimostrazione della compattezza del gruppo».

Conclusione obbligata con il prossimo straniero a sbarcare sul pianeta serie A, Erick Thohir all’Inter: «Si sta verificando quello che è accaduto in Premier o in Francia in club come il Psg. Credo che questa sarà la tendenza del futuro. La speranza è che la nostra presenza possa dare risultati positivi alla Roma e credo che la presenza di altri investitori stranieri, per esempio adesso all’Inter, possa essere un fatto positivo per lo sviluppo della serie A e del calcio in generale».