«Vincere lo scudetto, la curva Sud piena e avere tutti i giocatori in forma». Se si trovasse davanti al genio della lampada, sono questi i tre desideri che esprimerebbe James Pallotta. «Ci sono alcune cose - le sue parole - che le persone non comprendono fino in fondo quando si parla della Juventus: loro hanno più ricavi di noi e anche uno stadio. Non possiamo spendere tutto quello che vogliamo, ci sono delle regole per gli investimenti. Quando avremo il nostro stadio, il gap sarà ridotto e potremo stare tra i primi dieci club in Europa».
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Pallotta: «Quando ci sarà lo stadio la Roma sarà al livello della Juve»
"Non possiamo spendere tutto quello che vogliamo, ci sono delle regole per gli investimenti. Quando avremo il nostro stadio, il gap sarà ridotto e potremo stare tra i primi dieci club in Europa"
Nel frattempo, come sottolineato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", ci si aggrappa alle competenze di Luciano Spalletti. «Sono sicuro che farà la differenza. Ha uno dei migliori team di preparatori d’Europa, i ragazzi sono fisicamente e mentalmente nella forma migliore. L’esempio è Juan Jesus, che non ha ancora espresso il massimo del suo potenziale, forse perché nessuno l’aveva allenato bene. Quando incontrai Spalletti a Miami, per prima cosa mi mostrò sul suo tablet come avremmo organizzato il gioco difensivo, cosa che non avevamo mai fatto fino a quel momento. Se giochiamo al massimo saremo lì quando arriverà l’occasione dello scudetto».
Sul mercato c’è da gestire la grana Manolas. «Lo adoro ma sa essere una spina nel fianco. È estremamente competitivo, vuole sempre vincere e a volte non gioca come dovrebbe. Non credo sia infelice, abbiamo parlato del contratto. Al momento non abbiamo alcun interesse a venderlo, anche se non si sa mai cosa può succedere con i calciatori». Con Totti, però, il finale è scritto. «Mi ha detto che sarà il suo ultimo anno e che vuole allenare. Vedremo».
(G. Piacentini)
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