(Corriere della Sera - L.Valdiserri) Davanti a Maradona, con una punizione che ha ricordato i capolavori di Diego e un rigore tirato senza paura contro Reina che aveva ipnotizzato Balotelli, Miralem Pjanic si prende Roma e, chissà, un pezzetto di scudetto.
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Lezioni di Pjanic
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Davanti a Maradona, con una punizione che ha ricordato i capolavori di Diego e un rigore tirato senza paura contro Reina che aveva ipnotizzato Balotelli, Miralem Pjanic si prende Roma e, chissà,...
Settimana da sogno per il talento di Zvornik, che martedì ha portato la Bosnia aiMondiali e ieri sera ha disegnato calcio da artista. E pensare che per qualcuno (Zeman) non aveva un ruolo e per qualcun altro (Andreazzoli) il suo posto in finale di Coppa Italia era la panchina per 90’.
Nemmeno un Napoli che ha giocato una partita intensa, mettendo anche in difficoltà la capolista, riesce a fermare la corsa dei giallorossi. Numeri mostruosi: 8 vittorie in 8 partite, 22 gol segnati e uno solo subito, 5 punti di vantaggio sui partenopei, in attesa di Fiorentina- Juventus, domani pomeriggio, sperando in un favore a distanza di Montella. Rudi Garcia ha sempre detto che l’obiettivo vero della Roma è ritornare in Europa, ma ora sarà difficile non pensare allo scudetto. Battere Lazio, Inter e Napoli, segnando 7 gol senza subirne nessuno, è da grandissima squadra.
Per arrivare lontanissimo non basta giocare bene. Bisogna sapere anche soffrire e ieri la Roma ha perduto per infortuni muscolari prima Totti e poiGervinho. Borriello è entrato e si è battuto come un leone, Ljajic ha fatto meno bene ma potrebbe diventare importante fin dalla prossima trasferta, a Udine. Nel gruppo di Garcia, come ha dimostrato ancheDodò, ieri titolare per la squalifica di Balzaretti, tutti danno un contributo e nessuno si tira indietro.
Il Napoli parte senza Higuain, assente dal 28 settembre. Precauzione in ottica Champions League: martedì sera c’è l’impegno di Marsiglia. GiocaPandev e Benitez fa scendere Callejon e Insigne sulla linea dei centrocampisti in fase di non possesso.
La Roma è costretta a cambiare per necessità. Totti, in ripiegamento difensivo, sente un dolore alla coscia destra. Esce al 28’, si fa massaggiare ma prende la via degli spogliatoi. Nelle prossime ore si capirà di più. EntraBorriello e la Roma, anche se il centravanti si batte con tenacia, si sente più fragile. Fin lì aveva giocato meglio, ma, senza il suo capitano, arretra di dieci metri. Il Napoli capisce che è il momento di colpire. Al 35’ Insigne fa una «tottata», un passaggio no look in profondità che manda Pandev, tenuto in gioco da Castan, solo verso De Sanctis.
Sembra gol fatto, ma il grande ex ci mette la mano e intercetta quello che è praticamente un rigore. Non basterebbe nemmeno quello, perché la palla si avvia lo stesso verso la porta. La caccia lontano De Rossi, con un balzo, e poi festeggia come se avesse segnato un gol. Al 45’ i due si scambiano le parti: Pandev fa l’assist e Insigne è davanti al portiere avversario. Tira e colpisce il palo esterno. Sembra che alla Roma vada bene, tutto sommato, chiudere il primo tempo sullo 0-0. E invece, nel finale succede di tutto. Si infortuna Britos ed entra Cannavaro, che frana goffamente su Gervinho. Pjanic disegna un arcobaleno su punizione e, al 48’, porta in vantaggio la Roma. È un colpo feroce, perché Orsato non fa battere nemmeno il calcio da centrocampo.
Il Napoli, però, ha mentalità da grande e, nella ripresa, stringe d’assedio la Roma. Prova a inserire Higuain al 23’ ma, tre minuti dopo, c’è il colpo del k.o. definitivo. Cross di Florenzi e Borriello prende il tempo a Cannavaro, che, nel corpo a corpo, finisce per buttarlo giù. Rigore ed espulsione. Pjanic segna, la Roma sogna.
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