Stefano Esposito, senatore Pd e assessore ai Trasporti della Capitale. ha rilasciato un'intervista a "Il Corriere della Sera", dopo le dichiarazioni contro la Roma e sul suo passato da ultrà juventino.
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L’assessore degli insulti alla Roma: “Invidio Totti, vincerà lo scudetto”
"Totti è una bandiera, come Riva. È l’invidia che ho verso i romanisti"
Ha mai tirato un sasso o usato un coltello?
«Macché. Botte sì: ma ne ho più prese che date».
Pentino del «Roma m…»?
«Non vengo da una famiglia nobile, mio padre faceva il bidello, mia madre operaia. Ma ho imparato due cose: l’onestà e il non essere ipocrita».
Veltroni, tifoso juventino, che si mise la sciarpa della Roma al Circo Massimo, è stato ipocrita?
«Diciamo che si è piegato all’opportunità politica…».
Il sindaco, Ignazio Marino, le ha chiesto di essere più prudente?
«Non mi ha mai detto: “Esposito non parlare di calcio”. E in ogni caso non mi sarei sentito come se mi avesse sgridato il maestro».
Il gol di Turone a Torino, nell’81, era buono?
«Sì… Ma ci ho messo anni per convincermene».
Gli scudetti bianconeri sono 33 o 31, come stabilito dopo Calciopoli?
«Da tifoso 33. La Juve ha pagato oltre le sue responsabilità, anche se un anno di B è servito a distinguere i mercenari da chi è attaccato alla maglia».
Quando Totti vi fece il «4, zitti e a casa» si è arrabbiato?
«Mi ha fatto rodere, ma è il bello del calcio. Totti è una bandiera, come Riva. È l’invidia che ho verso i romanisti. Le mie parole contro la Roma? Sono stato profetico. Avevo detto che la Roma vincerà lo scudetto e che la Juve avrebbe faticato…»
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