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L’arbitro smentisce l’assistente. La Roma vince, Pozzo protesta

L’arbitro Guida ha dimostrato personalità nel decidere da solo, ma ha poi ascoltato Maresca nell’occasione del rigore non fischiato per contatto tra Emanuelson e Kone. Il problema è sempre la continuità nel giudicare casi diversi.

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"Tecnologia, please. Subito. Il campionato dei veleni si era chiuso con la topica di un assistente di porta in Roma- Milan, quando restò impunito un netto fallo di mano di De Jong, da rigore ed espulsione per chiara occasione da rete. Ora riparte con l’arbitro principale (Guida) che sconfessa l’assistente (Maresca) in occasione del gol assegnato ad Astori, al 18’, che sarà poi decisivo per il risultato finale e per tre punti pesanti nella lotta per lo scudetto. Detto che le immagini sembrano dare ragione all’arbitro resta il problema dell’esperimento targato Platini/ Collina sull’ausilio di un arbitro in più e non della tecnologia, utilizzata al Mondiale, in Premier League e in Bundesliga almeno per quanto riguarda il gol non gol. Ha ragione l’allenatore dell’Udinese, Andrea Stramaccioni, quando descrive l’episodio come un fatto «di sistema» e non di interpretazione: «L’arbitro ha il diritto di decidere e dobbiamo accettare anche i suoi errori. Nell’occasione, però, Maresca ha detto ad Astori che per lui non era gol. Se l’arbitro era così sicuro poteva concedere subito il gol e invece ci ha messo parecchi secondi. Perché sconfessare il suo collaboratore? Si scelga una strada: tecnologia o giudizio umano».

"È ancien régime, invece, la filippica del presidente friulano Pozzo: «Garcia è diventato italiano: si lamentava da un mese e adesso ha ottenuto qualcosa. È diventato furbo». Per la cronaca, fin dal primo giorno in cui è sbarcato in Italia, Garcia si è battuto per la tecnologia. Questo ennesimo episodio, che ha già dato il via a una serie di polemiche quasi sempre pretestuose, darà una svolta? Entro fine gennaio ci sarà la prima riunione del tavolo di lavoro (Lega A, Lega B e calciatori) sull’introduzione della gol line technology. Il costo va dai 160 ai 180 mila euro per ogni stadio. Gli assistenti di porta costano un milione e 600 mila euro tra campionato e Coppa Italia. Come pensa il nuovo corso Figc si possono contenere le spese con il contributo di uno sponsor che metta il suo nome accanto alla trasparenza. I vertici dell’Aia vorrebbero mantenere i giudici di porta, ritenuti comunque utili, risparmiando da altre parti. Quello che è certo, ormai, è che non bastano.

"L’arbitro Guida ha dimostrato personalità nel decidere da solo, ma ha poi ascoltato Maresca nell’occasione del rigore non fischiato per contatto tra Emanuelson e Kone. Il problema è sempre la continuità nel giudicare casi diversi. E se i due episodi fossero capitati sul lato dell’altro assistente di porta, il molto più esperto Tagliavento, sarebbe cambiato qualcosa? Impossibile dirlo, legittimo pensarlo. E la partita? Ha detto che la Roma non ha subito gol per la terza gara di fila ed è ora a -1 dalla Juve, ma ha mostrato la solita incapacità di chiudere le partite. L’assenza di Gervinho è stata ammortizzata da un buon Iturbe, mentre Totti non ha inciso. Su Destro, non entrato, Garcia è stato categorico: ha posto il veto della sua cessione a gennaio. «Avrà le sue opportunità ». L’Udinese non ha giocato male, ma ha creato poco. Né Geijo né Thereau sembrano il partner ideale per Di Natale e di Muriel si sono perse le tracce. Tutto cancellato dalle polemiche sul gol di Astori e il contatto Emanuelson/Kone. Cultura del sospetto che fa sempre comodo per non cambiare e lasciare tutto come è.