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rassegna stampa roma

La storia non deve finire così

LaPresse

Dzeko è l’uomo copertina della società, quello che solo poche settimane fa regalava con la sua maglietta un sogno ad un bambino e che lottava per il record di gol in maglia giallorossa

Redazione

Il giro di boa di metà campionato, la Roma si presenta con un ottimo terzo posto (o quarto, a seconda del risultato del recupero Juve- Napoli), un’eliminazione arrivata nel peggior modo possibile in Coppa Italia e un caso aperto molto doloroso.

Se è vero che la crescita della squadra sul campo si è vista - non si è costantemente nelle prime posizioni per un intero girone senza meritarlo - è vero anche che restano pulsioni suicide preoccupanti, scrive Paola Di Caro sul Corriere della Sera. Non solo per un brutto derby e per l’harakiri compiuto con lo Spezia - con espulsioni, gol divorati, grottesca coda dei 6 cambi - ma per le scorie lasciate da una partita che ha scoperchiato un vaso di Pandora: quello di un gruppo in cui non tutto filava liscio come da famiglia del Mulino Bianco, ma c’erano non detti pesanti.

La rottura tra Fonseca e Dzeko  è dura da dimenticare sia che il bosniaco parta, sia che si arrivi a una conveniente tregua. Perché Dzeko non è solo il Capitano (il secondo dopo Florenzi) che rischia di salutare a gennaio, ma è anche - ancora - l’uomo copertina della società, quello che solo poche settimane fa regalava con la sua maglietta un sogno ad un bambino e che lottava per il record di gol in maglia giallorossa. E ci sta che le storie finiscano - forse per il bene di tutti questa doveva finire prima -, ma non così. Non se lo merita nessuno.