rassegna stampa roma

La Roma sprofonda

Tre punti in 6 giornate: la squadra giallorossa è crollata, e scatta il tutti contro tutti

Redazione

Lazio infuriata, Roma depressa, città nel pallone. Il rischio giallorosso è il Grande Scaricabarile, presagio di sventure, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera". La Roma è crollata: 3 punti in 6 giornate, ha fatto peggio solo il Chievo (un punto). Di Francesco e la squadra: l’allenatore, prima di Roma-Atalanta (6 gennaio), si è presentato con due fogli di statistiche. Sintesi: gli schemi funzionano ma non la loro applicazione. Molti giocatori non hanno gradito. Traumatico il rientro dalle vacanze. Per Di Francesco la sosta "ha creato molti problemi, qualcosa non ha funzionato. Magari non c’è stata l’attenzione da parte di tutti". Quando i risultati sono calati, riecco i discorsi sul 4-3-3 poco gradito.

La squadra e la dirigenza: Nainggolan ha accettato la punizione dopo il Capodanno-gate, ma in molti hanno pensato che bastasse una sonora multa. Il rendimento del Ninja è sceso, come chi non si sente più amato. Dzeko è stato messo sul mercato dopo 47 gol in 90 presenze in A. Gandini ha fatto capire che la mancata cessione al Chelsea è saltata per volontà del giocatore e del suo entourage. La dirigenza e Di Francesco: il gruppo di lavoro Di Francesco-Monchi-Totti-De Sanctis è descritto come molto unito. Però a Di Francesco non è mai stato comprato l’esterno d’attacco che voleva e le scelte del tecnico non hanno valorizzato lo zoppicante mercato di Monchi. Di Francesco non si è nascosto: «Non sapevo che si dovesse vendere un giocatore a gennaio, ma ho scelto di allenare la Roma anche nelle difficoltà».

La tifoseria e la Roma: domenica è scoppiata la contestazione a Pallotta e Baldissoni prima, alla squadra dopo. I giocatori si sono rifiutati, a fine gara, di andare sotto la curva ed è partito il crudo coro: «Vi spaccheremo il c…». Il questore Guido Marino ha disposto «il rafforzamento dei servizi di prevenzione e repressione presso l’Olimpico». Ha ribadito che il comportamento dei giocatori è nato perché «è stato chiesto alla Roma di sensibilizzare i calciatori a non cedere a inviti a recarsi sotto le curve, rispettando le norme federali».