Andando avanti così, nel nuovo stadio di Tor di Valle — l’unica cosa che sembra importare davvero a James Pallotta — rischia di non andarci più nessuno. Di sicuro non i tifosi della Roma, che ieri sera hanno contestato prima il presidente bostoniano e poi la squadra, che è stata invitata a recarsi sotto la Curva Sud a fine gara. I giocatori non l’hanno fatto, come giustamente vuole il regolamento, ma per loro le prossime partite all’Olimpico non saranno facili.
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La Roma si ribalta. In ballo c’è Dzeko ma anche Di Francesco
Tre punti nelle ultime sei partite: sono numeri da esonero, soluzione che probabilmente peggiorerebbe ancora di più la realtà
Di Francesco ha conquistato tre punti nelle ultime sei partite di campionato e la settima è stata l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Torino. In altre situazioni sarebbero numeri da esonero o da dimissioni. A Roma e alla Roma, probabilmente, tutte e due le drastiche soluzioni peggiorerebbero ancora la realtà. A questo punto sembra quasi irrilevante sapere se Dzeko resterà a Roma, come sembra quasi sicuro, oppure andrà al Chelsea come voleva il d.s. Monchi. La Roma non ha schemi di attacco efficaci, come dimostra la voce gol segnati. Ieri poteva andare in vantaggio — anche se sarebbe stato molto immeritato — con un rigore nel primo tempo, per fallo di mano di Bereszynski su tiro di Cengiz. Ha tirato Florenzi, ha fallito il quarto rigore della stagione giallorossa e suo padre ha avuto un malore in tribuna che, per fortuna, non ha avuto gravi conseguenze. Ma sono episodi che spiegano quale sia la tensione che si vive all’Olimpico. È andata a finire che il punto nella lotta per la Champions l’hanno guadagnato i nerazzurri.
(L. Valdiserri)
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