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La Roma è diventata regina del mercato ma alla voce «attivo»

(Il Corriere della Sera – G.Piacentini) Sembra che invece di riposarsi, dopo le fatiche del calciomercato, ieri Walter Sabatini si sia rinchiuso nel suo ufficio a visionare giocatori.

Redazione

(Il Corriere della Sera - G.Piacentini) Sembra che invece di riposarsi, dopo le fatiche del calciomercato, ieri Walter Sabatini si sia rinchiuso nel suo ufficio a visionare giocatori. La testa del d.s. è già proiettata a gennaio, quando proverà a completare l’opera di rafforzamento della squadra, magari spendendo una parte dei circa 30 milioni di attivo con cui ha chiuso il mercato. Una cifra considerevole e in controtendenza con i primi due anni di gestione americana. La Roma e l’Udinese (+29) sono le uniche due società che possono vantare un saldo così cospicuo, a differenza di tutte le altre big del campionato: Juventus (-15), Napoli (-13), Milan (-13), Lazio (-10) e Inter (-41)—con la Fiorentina (+4) unica eccezione — hanno acquistato più che vendere. Che poi lo abbiano fatto con intelligenza è tutto da verificare.

La Roma ha preferito fare cassa cedendo i pezzi pregiati (Marquinhos, Lamela e Osvaldo), e comprando sostituti all’altezza (Strootman, Ljajic, Gervinho, Maicon e De Sanctis). Un capolavoro dal punto di vista del bilancio. Da quello tecnico il risultato è una squadra forse più equilibrata (e con un tecnico più concreto in confronto ai suoi predecessori) ma con valori assoluti simili. Non è peccato pensare che per colmare il gap con le prime della classe ci fosse bisogno di aumentare la qualità, ma senza perdere i campioni che già c’erano. È questo il rammarico che oggi, a mercato chiuso, serpeggia tra i tifosi della Roma, unito alla consapevolezza che sarebbe bastato un piccolo sforzo (un centrale di difesa e un centravanti) per poter competere per le primissime posizioni.

Ora la palla passa a Garcia, che un risultato lo ha già ottenuto, rivitalizzando calciatori come De Rossi e Pjanic, che possono considerarsi a tutti gli effetti dei nuovi acquisti. Col bosniaco, trattenuto a forza dal tecnico che lo ha sempre dichiarato incedibile, Sabatini nei prossimi giorni comincerà a discutere del rinnovo del contratto: per non perderlo dovrà cominciare a mettere mano a una parte dei 30 milioni avanzati. Un’altra fetta sarà utilizzata per Francesco Totti, che prima della ripresa del campionato conta di firmare fino al 2016, a 3 milioni netti a stagione. Più o meno quello che guadagna Borriello, il cui ingaggio così oneroso ha bloccato il valzer di attaccanti che avrebbe dovuto portare in giallorosso Quagliarella.

E se a Garcia, che lo considera un potenziale titolare, riuscirà il recupero compiuto con De Rossi e Pjanic, Sabatini avrà un motivo in più per ringraziarlo. I compagni di squadra hanno regalato al centravanti una torta con il lupetto e la scritta «Nessuno ha più fame di noi. Marco uno di noi!».La foto è stata postata da Dodò su Instagram. Si fa gruppo anche così.