C’è una squadra nella squadra, tra i 28 calciatori a disposizione di Paulo Fonseca in questo finale di stagione, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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La Roma dei “sospesi”, l’altra squadra di Fonseca
Kluivert alza il tiro: "Quarti e poi vinciamo l’Europa League"
Si tratta dei "sospesi", cioè quegli elementi della rosa che in teoria sono a disposizione del tecnico portoghese, ma in pratica un loro utilizzo potrebbe non essere così scontato anche in caso di necessità. Perché in una stagione anomala, che si concluderà con il mercato già nel vivo mentre ancora le squadre sono in lotta per tutti gli obiettivi, un infortunio o semplicemente una serie di buone (o cattive) prestazioni potranno condizionare il valore di mercato, sia per i calciatori in uscita sia per quelli in entrata o che dovranno essere riscattati.
Come si comporterà Fonseca con, ad esempio, Pastore, Juan Jesus, Perotti, Spinazzola o Fazio? Sono tutti sul mercato, e questo è noto, ma in caso di necessità sarebbe meglio farli giocare o "nasconderli"?
Un ragionamento analogo può essere applicato, ad esempio, a Mkhitaryan, che nelle gerarchie di Fonseca si è guadagnato nelle ultime partite prima della sospensione un ruolo da titolare: se si dovesse infortunare e saltare un numero cospicuo di gare, la Roma lo vorrebbe riscattare ugualmente? E se invece dovesse segnare tanti gol, quanti soldi chiederebbe l’Arsenal per il suo riscatto, visto che già adesso i Gunners lo vogliono scambiare alla pari con Kluivert? L’input societario sembra abbastanza chiaro: per costruire un buon futuro bisogna pensare prima al presente.
Intanto l’olandese Kluivert pensa al presente. "Puntiamo alla vittoria dell’Europa League, vogliamo vincerla anche se c’è ancora molta strada da fare". Prima però c’è da raggiungere la qualificazione alla Champions attraverso il campionato. "Vogliamo arrivare quarti, certo, si può ancora fare".
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