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Il Corriere della Sera

La Roma cerca il miracolo a partire da Svilar: “Ho studiato i rigoristi del Bayer”

La Roma cerca il miracolo a partire da Svilar: “Ho studiato i rigoristi del Bayer” - immagine 1
Giallorossi in Germania per inseguire quella che sembra una “mission impossible”
Redazione

Si parte da Svilar, come da distinta da consegnare all’arbitro, e poi si dovrà anche recitare a soggetto, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera. La Roma è a Leverkusen per inseguire quella che sembra una “mission impossible”: recuperare dallo 0-2 subito all’andata, all’Olimpico. Per riuscire nell’impresa, tutto deve funzionare alla perfezione. Come ha detto De Rossi in conferenza stampa servono “forza mentale, pazienza e tanta attenzione”. La sorpresa potrebbe essere anche un 3-5-2 con l’attacco pesante Lukaku-Abraham. Nella “remuntada” del 10 aprile 2018 contro il Barcellona dei marziani(come li ha definiti ieri DDR) nacque dall’idea di Di Francesco di schierare la difesa a 3 e affidarsi a Dzeko e Schick contemporaneamente per poter anche saltare a volte il centrocampo con lanci lunghi.

Battere il Leverkusen con due gol di scarto – quando i tedeschi sono imbattuti da 48 partite, tutte quelle giocate in questa stagione tra Bundesliga (vinta), Coppa di Germania (in finale contro il Kaiserslautern) e Europa League – rientrerebbe davvero nelle pagine storiche della Roma.

Ma se c’è un giocatore che può credere anche nei miracoli, questo è sicuramente Mile Svilar. A gennaio scaldava la panchina da un anno e mezzo, con la gestione De Rossi è cambiato tutto, anche se pure DDR alla sua prima di campionato aveva dato fiducia a Rui Patricio: “Non me lo aspettavo – ha detto il portiere serbo/belga –: erano tanti mesi che non giocavo. Lavoravo e aspettavo il mio momento, che è arrivato grazie al mister. Ora sono felice. Però non penso alle mie alle prestazioni individuali, si può vincere solo se si gioca di squadra e questo dobbiamo fare. Quando rivedo le partite capisco che devo ancora migliorare in alcuni aspetti, ma la crescita arriva con allenamenti, partite e stando tanto tempo insieme”.

E poi la domanda che tutti si aspettavano, ricordando Roma-Feyenoord: “Se ho studiato i rigoristi del Bayer? Sì. Li ho guardati settimana scorsa e lo farò ancora perché nel calcio non si sa mai cosa potrebbe succedere. Il Bayer è una squadra forte, che gioca insieme da tempo e non perde da 48 partite. Ma noi proveremo a fare il massimo”.

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