L'eliminazione dalla Champions ad opera del Porto ha prodotto già un risultato, come scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera: il tono delle parole del d.g. Baldissoni dopo il sorteggio di Europa League e di Luciano Spalletti ieri, alla vigilia della trasferta, si è fatto più basso. La Roma che doveva asfaltare il Porto adesso «dovrà dimostrare sul campo di essere più forte degli avversari di Europa League» e il «gruppo più talentuoso che abbia mai allenato» (confessione del presidente Pallotta dopo un dialogo con Spalletti) è diventata «una squadra di giocatori forti».
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La missione a Cagliari: dimenticare il Porto. Dzeko non c’è, El Shaarawy sì
Serve una vittoria per riprendere un filo che Spalletti pensa di aver perso per un momento — anche se importantissimo — ma non per sempre
A Cagliari - oltre ai lungodegenti Ruediger e Mario Rui - mancheranno Torosidis (in partenza per Bologna) e Totti (problemi alla caviglia). Assente Juan Jesus, Florenzi che dovrebbe tornare a fare il terzino destro e Bruno Peres spostato a sinistra.
Turno di riposo per Dzeko, con El Shaarawy (non convocato da Ventura in nazionale) schierato dal primo minuto in un probabile 4-2-4.
Serve una vittoria per riprendere un filo che Spalletti pensa di aver perso per un momento — anche se importantissimo — ma non per sempre: «Nel calcio è importante vincere, ma a volte è più importante resistere alle sconfitte. Questo è un risultato di cui bisogna far tesoro. Ci porteremo dietro delle cose, ma bisogna andare oltre, raggiungendo i nostri tanti obiettivi. La sconfitta ci ha insegnato molto. I miei calciatori sono in movimento e vogliono andare avanti, continuando a impegnarsi sul lavoro e sull’impegno messo nel periodo precedente. Meritano altre chance».
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