rassegna stampa roma

Keita il vecchio ma vincente la chiave per la Champions

Il centrocampista maliano sta vivendo una seconda giovinezza grazie a Spalletti e alle sue qualità tecniche

Redazione

Con Keita la Roma non perde anzi, di solito vince. 8 vittorie nelle 9 partite giocate. Ma parlare di portafortuna sarebbe riduttivo per un calciatore che in carriera ha vinto tutto: 2 Champions League, 2 Mondiali per Club e 2 Supercoppa europee con la maglia del Barcellona. Il centrocampista, che probabilmente a fine anno andrà negli Emirati Arabi per concludere la sua carriera, si è comportato in modo esemplare nonostante fosse considerato un fedelissimo di Rudi Garcia al pari di Gervinho. E mentre l'ivoriano si è trasferito in Cina dopo aver discusso con Spalletti, il maliano sta vivendo una seconda giovinezza.

Il tecnico ha apprezzato promuovendolo capitano sul campo (la fascia l’aveva indossata anche lo scorso anno col Genoa e col Barcellona in Champions). Ma soprattutto lo ha rigenerato atleticamente, perché tecnicamente, a 36 anni compiuti, Keita ha poco da imparare. Ad eccezione della gara coi nerazzurri, Seydou ha avuto un ruolo marginale in tutti i passi falsi della Roma di Spalletti. L’infortunio di Daniele De Rossi e il lento recupero di Kevin Strootman gli hanno spianato la strada per tornare titolare ma non sono pochi quelli pronti a sostenere che sia stato proprio il rendimento di Keita a consentire un reinserimento graduale dell’azzurro e dell’olandese. Domenica a Bergamo (ore 12.30, arbitra Irrati) dovrebbe riprendersi il posto in regia dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico, e insieme a lui tornerà anche Radja Nainggolan, che ha scontato la squalifica.

A Bergamo dovrebbe tornare titolare Edin Dzeko, e a fargli spazio dovrebbe essere El Shaarawy. Ieri il bosniaco è stato protagonista nella partitella, provato al fianco di Perotti e Salah. Secondo l’edizione araba dell’agenzia di stampa russa Sputnik, l’ex del Chelsea potrebbe lasciare la Roma se la crisi diplomatica tra Italia ed Egitto nata dopo l’uccisione del ricercatore Giulio Regeni non dovesse rientrare. "Spazzatura", il commento dell'agente di Salah.

(Gianluca Piacentini)