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Insulti razzisti, la lezione della Premier: i club cacciano i propri tifosi

Arsenal e Chelsea si muovono per identificare i colpevoli

Redazione

Si può dire che sono stati pochi. Oppure si può usare la tolleranza zero perché non si vuole perdere la battaglia della civiltà, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

La differenza tra il calcio italiano e quello inglese non è tanto sul campo, ma fuori. C’è chi vede la pagliuzza (l’esultanza di Kean) e non la trave (i buu razzisti a Cagliari). E c’è chi agisce. Un tifoso dell’Arsenal ha postato un video su Snapchat in cui si sente la parola "nigger" a riguardo di Koulibaly. Risposta del club: "È stata avviata un’indagine per identificare il colpevole. Chiunque si comporti così non è il benvenuto e sarà escluso per sempre. Incoraggiamo i nostri tifosi a segnalare casi simili".

Durante la trasferta a Praga per la gara di Europa League, diversi ultrà del Chelsea hanno intonato cori razzisti nei confronti di Salah, definito "bomber" con gioco di parole tra attaccante e terrorista islamico. Il Chelsea si è messo a completa disposizione delle forze dell’ordine per identificare i responsabili e bandirli dallo stadio.

La Premier è ancora sotto choc per il gesto di due tifosi del Southampton che, nella gara contro il Cardiff, hanno mimato il gesto dell’aereo per irridere la morte dell’argentino Sala, precipitato nella Manica. I colpevoli sono stati presi in custodia dalla polizia e il Southampton li ha espulsi per sempre dallo stadio.  Si può scegliere se affrontare i problemi o mettere la polvere sotto il tappeto.