rassegna stampa roma

Il rischio musi lunghi

Il mercato non è ancora finito. Mancano giorni in cui tutto può succedere

Redazione

Per prima cosa grazie a Dan e Ryan Friedkin, scrive Paola Di Caro sul Corriere della Sera. Hanno comprato la Roma quando nessuno se l’aspettava più, ci hanno investito, sono qui a lavorarci.

Seconda cosa: il mercato non è ancora finito. Mancano giorni in cui tutto può succedere. Qualsiasi colpo di scena, nella squadra come in panchina, e perfino in società.

Terza e ultima cosa: sabato sera a Verona si è giocata una partita (a rischio di 0- 3). Ma in queste ore si gioca LA partita. Quella in cui si capirà cosa vuol essere questa Roma. Perché attorno all’incredibile balletto dei centravanti, ci si gioca la faccia, il sentimento, il futuro. E se lo giocano tutti.

I tifosi, che hanno amato il loro capitano Dzeko ma che sono rimasti giustamente delusi dalla sua indisponibilità a giocare a Verona, dalla sua mai negata voglia di Juventus, e che non è detto avranno la forza di far finta che non sia successo niente.

L’allenatore, che senza giri di parole è a rischio, se non oggi nei prossimi mesi, e deve portare a casa risultati anche in termini di autorevolezza rispetto al gruppo. I giocatori coinvolti, nessuno dei quali - Dzeko costretto a rimanere, Milik sedotto e abbandonato da due squadre - appare felice. Rimanere con malumori e storie prolungate senza gioia sarebbe amarissimo, qualunque cosa si racconti per spiegare l’inspegabile (quel che è successo sono fatti, visite comprese, non invenzioni dei giornali). I Friedkin non se lo meritano. Soprattutto, non ce lo meritiamo noi.