(Corriere della Sera - L.Valdiserri)Non si pu? dire che il presidente James Pallotta non avesse avvisato. Ha detto alla troupe di Rai International che tutti i giocatori della Roma, Totti escluso, sono sul mercato come succede sempre per gli atleti, compresi quelli dei suoi Celtics.
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I Celtics e le bandiere incedibili
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Non si pu? dire che il presidente James Pallotta non avesse avvisato.
Sapeva gi? che Boston avrebbe sconvolto il mercato Nba mandando a New York (Clippers) due campionissimi come Kevin Garnett e Paul Pierce, pi? il panchinaro Jason Terry, in cambio di cinque giocatori ?normali? ma soprattutto tre prime scelte (draft 2014, 2016 e 2018) con le quali provare a costruire il futuro.
Una scelta legata all?et? e al monte stipendi. I risultati diranno quanto era giusta o sbagliata. Pierce e Garnett hanno fatto vincere Boston, ma la storia dei Celtics ? stata fatta da giocatori come Larry Bird e Kevin McHale, che nella loro carriera hanno vestito una maglia sola: quella verde. Campioni, s?, ma soprattutto uomini nei cui valori di fedelt? e dedizione si riconoscevano tutti i tifosi del ?Garden?. Lo star system era a Los Angeles, con Magic e Kareem. A Boston c?erano il parquet incrociato e il coro ?defense?. Difesa.
I Bird e i McHale di Roma si chiamano Francesco Totti e Daniele De Rossi. Al primo ? stato fatto capire che, per ragioni di et? e monte stipendi, il rinnovo del contratto si potr? fare anno per anno e non a lunga gittata, come vorrebbe lui. Al secondo ? stato ribadito per l?ennesima volta che ? uno come gli altri. Questione di gusti. Per chi scrive, nessuno come Bird e McHale, Totti e De Rossi.
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